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Vocazioni

11 maggio – Veglia di preghiera per le Vocazioni

5 Maggio 2019

Sabato 11 maggio 2019 – ore 20,45 Santa Maria Maddalena – Bordighera Alta

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56° Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni

La chiamata di Dio non è un’ingerenza nella nostra libertà ma l’offerta di entrare in un progetto di vita, in una promessa di bene e felicità, non siate sordi a tale chiamata: così il Papa nel messaggio inviato in occasione della 56esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

di Cecilia Seppia – Città del Vaticano

Promessa e rischio sono i due aspetti che Papa Francesco mette in evidenza nel messaggio per la 56esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, ispirato dal brano del Vangelo sulla chiamata dei primi discepoli presso il lago di Galilea, e dai due grandi appuntamenti, da poco conclusi, il Sinodo dei vescovi e la GMG di Panamà, che hanno permesso alla Chiesa di ascoltare i giovani e i loro bisogni e provare a dare loro risposte concrete.

La chiamata di Dio non è ingerenza

La chiamata del Signore allora non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una “gabbia” o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante.

Non restare impigliati nelle reti del non-senso

Se qualche volta ci fa sperimentare una “pesca miracolosa”, è perché vuole farci scoprire che ognuno di noi è chiamato – in modi diversi – a qualcosa di grande, e che la vita non deve restare impigliata nelle reti del non-senso e di ciò che anestetizza il cuore. La vocazione, insomma, è un invito a non fermarci sulla riva con le reti in mano, ma a seguire Gesù lungo la strada che ha pensato per noi, per la nostra felicità e per il bene di coloro che ci stanno accanto.

Il coraggio di rischiare

Nell’ incontro con il Signore qualcuno può sentire il fascino di una chiamata alla vita consacrata o al sacerdozio ordinato. Si tratta di una scoperta che entusiasma e al tempo stesso spaventa, sentendosi chiamati a diventare “pescatori di uomini” nella barca della Chiesa attraverso un’offerta totale di sé stessi e l’impegno di un servizio fedele al Vangelo e ai fratelli. Questa scelta comporta il rischio di lasciare tutto per seguire il Signore e di consacrarsi completamente a Lui, per diventare collaboratori della sua opera.

Non siate sordi

Non c’è gioia più grande di rischiare la vita per il Signore…Non siate sordi alla chiamata del Signore! Se Egli vi chiama per questa via, non tirate i remi in barca e fidatevi di Lui. Non fatevi contagiare dalla paura, che ci paralizza davanti alle alte vette che il Signore ci propone.

Dal sito dell’Ufficio Nazionale Vocazioni

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