Si è tenuto dal 19 al 22 ottobre, presso il convento San Domenico di Taggia, il II Tlc musicale.
Questa esperienza ha voluto accompagnare giovani e meno giovani a riscoprire la Messa come il mistero centrale della nostra fede o, come ci ha indicato il Concilio Vaticano II, come «fonte e culmine della vita cristiana».
Il tentativo di far entrare la nostra vita nella Messa e la Messa nella nostra vita ha impegnato queste giornate.
Si sono voluti superare alcuni pregiudizi e certe chiusure con l’idea di rendere la Messa qualcosa che entri in modo naturale nel nostro dire, grazie al Signore.
Abbiamo rivisitato la Messa partendo dal senso del celebrare, dal significato dei segni e dei simboli, con un’attenta introduzione alla liturgia. Ci si è soffermati molto sulla Liturgia della Parola e sulla Liturgia Eucaristica. È stato approfondito il senso dell’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus, dove Egli ha svelato il senso delle Scritture
e spezzato il pane con loro. Secondo quello che è lo stile kerigmatico del Tlc abbiamo voluto fornire i fondamenti di liturgia con l’intenzione di trasformarli anche in indicazioni pratiche da poter applicare direttamente all’interno della vita delle nostre comunità parrocchiali.
Importante l’introduzione a strumenti come il lezionario, il calendario liturgico o la riscopertadel senso autentico dell’offertorio che hanno fornito ai partecipanti che sono animatori liturgici nelle loro parrocchie un ottimo spunto per confrontarsi e interagire in armonia con gli altri animatori. Un’attenzione speciale è stata riservata all’animazione liturgica come strumento per far vivere pienamente all’assemblea il momento speciale della celebrazione eucaristica. Animazione che non può e non deve essere improvvisata o raffazzonata, ma, anzi, deve diventare oggetto di attenzione profonda da parte di ogni comunità parrocchiale.
La Messa è stata quindi inserita nella dimensione della Chiesa che celebra con l’animazione a servizio di una partecipazione più consapevole dell’assemblea liturgica.
Questo Tlc musicale è stato condotto da un’équipe di laici con la partecipazione costante e attenta di due sacerdoti della nostra diocesi, don Alessandro Ghersi e don Luigino Brolese.
A questa équipe si è aggiunto don Matteo Zambuto, sacerdote della diocesi di Pavia, compositore di
canti religiosi e liturgici, editi dalle Paoline.
La partecipazione di don Matteo, animatore da anni dell’associazione «Il mio Dio canta giovane», ci ha permesso di avere un fuoco speciale sull’animazione musicale della Celebrazione eucaristica. Un gruppo di strumentisti e di cantori presenti tra i corsisti e i membri dell’équipe, hanno potuto imparare canti nuovi insegnati dallo stesso autore. Numerosi «lavoratori musicali» hanno aiutato a insegnare, non solo tecnicamente, lo stile di cantare in chiesa durante la Celebrazione eucaristica. L’approfondimento del testo, dello stile del canto, dell’accompagnamento adatto, sia al canto che all’assemblea presente alla celebrazione, hanno arricchito in modo sostanziale i partecipanti.
I canti imparati nel corso sono stati utilizzati per animare la Messa del sabato presso la chiesa del convento, aperta a tutta la comunità diocesana e, in modo speciale, a tutti coloro che negli anni passati hanno vissuto l’esperienza del Tlc.
Il corso è stato accompagnato da una frase «slogan» tratta dal salmo 53: «Sveglia mio cuore, svegliatevi arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora».
Alla fine del corso i partecipanti, come il re Davide, hanno desiderato, con il canto e la musica, affrettare l’arrivo dell’aurora che spezza le tenebre della notte e apre al desiderio dell’incontro del Signore nella festa.
Sanremo, 27 ottobre 2016