Attraverso gli atti sappiamo che, sotto la Rettoria di Cristoforo Pesante, la chiesa di Bordighera intitolata a Santa Maria Maddalena penitente, è stata consacrata il 23 luglio 1617 da Monsignor Nicolò Spinola, Vescovo di Ventimiglia».
La festa di precetto per la comunità bordigotta veniva anticamente celebrata proprio il 23 luglio, solo più tardi fu anticipata al 22 per bolla papale.
Nel mese di luglio numerose sono già state le iniziative organizzate per i quattrocento anni della parrocchia abbaziale ed in onore di Padre Giacomo Viale, 12° parrocco Abate ora venerabile.
Alle 18,30 di ieri si è celebrata la festa liturgica di Santa Maria Maddalena con la Messa Solenne presieduta dal sacerdote don Adolfo Maulano del Mozambico.
La sera la chiesa ha ospitato l’esibizione dell’ensemble «Aqua Viva», costituito da Agatha Gautschi al cornetto e da Norberto Broggini, organista titolare del Tempio protestante di Ginevra, all’organo.
Il concerto fa parte degli spettacoli del XIX Festival Organistico Internazionale «Armonie sacre percorrendo le terre di Liguria», una rassegna itinerante promossa dall’Associazione Culturale «Rapallo Musica». Chi ha partecipato ha potuto ascoltare così il suono dello storico organo «Lorenzo Paoli e figlio» del 1872.
Come scrive Carmen Etienne nel suo libro «La Maddalena» – che verrà presentato questa sera alle 21,15 in parrocchia, durante l’incontro con l’autrice moderato da Maria Grazia Gajani Storti –, «nel passato, il giorno della Maddalena era in relazione con la legatura delle palme. Oggi, un po’ meno di ieri, i «parmurà» legano le chiome delle palme con corde simili alle cime, immediatamente dopo il plenilunio successivo al 22 luglio».
Interessante e curioso, per qualcuno forse valido ancora oggi, il divieto di fare il bagno al mare il giorno della ricorrenza e quelli immediatamente precedenti e successivi. Si legge nel libro della Etienne un antico adagio popolare in dialetto bordigotto che recita:« Santa Maria Madarena ogni anu un se u mena», ossia «Santa Maria Maddalena ogni anno si porta via qualcuno».
«Perché la Maddalena e non la Madonna?», questo l’interrogativo al quale la scrittrice di Bordighera cerca di fornire una risposta nel suo lavoro. «Un’ interpretazione della venerazione della Maddalena può ricercarsi nella storia della Provenza, a noi vicina per geografia e per cultura. La tradizione che la Maddalena sia approdata alle foci del Rodano, dopo aver navigato su una barca senza remi, potrebbe essere stata per i bordigotti una sana contaminazione trasmessa dai cugini francesi».
Doveroso indicare alcune delle opere che si possono ammirare visitando la chiesa di Bordighera. Sopra il portale, si trova un affresco che raffigura la Maddalena, opera del 1742 di Giacomo Raimondo, rifatta nel 1922 da Luigi Morgari. All’altar maggiore, la «Maddalena in Gloria», splendido gruppo marmoreo secentesco, opera storicamente attribuita a Filippo Parodi, scultore genovese allievo del Bernini, ma più probabilmente del figlio Domenico.
Ieri alle 11,00 la Santa Messa per la commemorazione di tutti i parrocchiani defunti in questi 400 anni.