Quante persone, quanti volti, quante storie, quante vite abbiamo avuto la possibilità di incontrare. Abbiamo avuto modo di andare al di là delle differenze, del colore della pelle, della lingua, della religione, abbiamo sofferto e sorriso, abbiamo aiutato e siamo stati aiutati.
Dal 31 maggio al 15 luglio sono passate presso la chiesa di Sant’Antonio circa 6.000 persone (il 20% minori non accompagnati). Sono state un centinaio le famiglie (accolte anche nelle parrocchie di San Secondo, Cattedrale Nostra Signora Assunta, Sant’Agostino e San Nicola) provenienti da Sudan, Somalia, Eritrea, Etiopia, Nigeria, Ciad, Camerun, Marocco, Afghanistan e Siria. Tra queste vi sono state alcune mamme incinte e 80 bambini. Ricordiamo purtroppo l’inaspettato e tragico decesso di Haile Biniam, avvenuto il 12 luglio scorso.
La maggior parte dei migranti provengono da Sudan (65%) ed Eritrea (8%) e da altri 50 paesi diversi.
Si è passati da una presenza media di 200 persone alle 800 degli ultimi giorni.
Le colazioni e i pranzi preparati sono stati circa 46.000.
Le cene distribuite, circa 22.000, sono state portate da Nizza dalle Associazioni francesi di ispirazione mussulmana: ”Au coeur de l’espoir” e “Un geste pour tous” e da Ventimiglia e Sanremo dalle comunità islamiche locali.
Sono stati dati prodotti per l’igiene e vestiario. I migranti hanno inoltre potuto ricaricare i cellulari, fondamentali per poter mantenere i contatti con le famiglie ma anche per organizzare il proseguimento del viaggio.
Tutto questo è stato possibile innanzi tutto per la scelta del nostro Vescovo Antonio e di don Rito (parroco della Natività di Maria SS.) di aprire le porte della chiesa di Sant’Antonio, con l’unico obiettivo, come ci chiede il Vangelo e come ci ricorda quotidianamente Papa Francesco, di accogliere chi è nel bisogno. A questo gesto si sono uniti per primi i parrocchiani e quindi decine, decine di volontari che hanno sentito come necessario farsi prossimi condividendo parte del proprio tempo e delle proprie capacità. Una bellissima e generosa risposta che è andata crescendo man mano che aumentava il numero degli ospiti. Una risposta che ha visto insieme persone credenti e non credenti, cattolici, valdesi e mussulmani, italiane e francesi, associazioni e singoli. Tante anche le donazioni in denaro ed in natura ricevute da singoli, gruppi, parrocchie, aziende e commercianti, che hanno premesso di portare aventi questo consistente impegno senza alcun contributo pubblico.
Una parola va spesa anche per i nostri vicini, costretti ad una convivenza forzata che, dati i numeri crescenti, è diventata inevitabilmente sempre più difficile. Anche noi eravamo a disagio, consapevoli della situazione di difficoltà creata al quartiere, ma siamo stati aiutati dalla tranquillità dei migranti e dal loro spirito pacifico e collaborativo (solo rari e circoscritti gli episodi negativi da segnalare).
La situazione che si è creata a Ventimiglia, e che tuttora persiste, dipende da normative europee ingiuste, che vorrebbero obbligare le persone che arrivano in Europa a richiede l’asilo nel primo paese di arrivo, e dal conseguente sistematico controllo della frontiera da parte della polizia francese. E’ necessario chiedere dei cambiamenti ma nel frattempo è indispensabile favorire un’accoglienza dignitosa dei migranti che, siamo convinti, non possa che essere anche un bene per la città. E’ stata quindi molto importante la decisione della Prefettura, di intesa con il Comune, di aprire il centro di accoglienza presso il Parco Roya, gestito dalla Croce Rossa Italiana (con la quale collaboriamo in particolare per l’informazione legale ai migranti). E’ però indispensabile, come si sta facendo, incrementare al più presto il numero dei posti disponibili che sono attualmente 180. Sono infatti ancora tanti i migranti costretti a rimanere fuori senza possibilità di utilizzare servizi igienici ed accedere all’acqua potabile e per i quali è urgente provvedere in proposito.
Presso la chiesa di Sant’Antonio e presso le parrocchie continua il servizio in favore delle famiglie e delle donne sole. E’ quindi ancora necessario il sostegno di volontari e donatori per gestire l’ospitalità facendo riferimento al numero di cellulare 3895277828 ed alla pagina FB www.facebook.com/ventimigliaconfinesolidale. Anche noi riceviamo molto in umanità ed emozioni trascorrendo qualche giorno insieme ai nostri amici migranti, ai bambini, alle mamme, a tutti i ragazzi che trovano nella chiesa di Sant’Antonio un punto di riferimento nel loro inimmaginabile ed ingiustamente sofferto viaggio verso un futuro migliore.
Maurizio Marmo
Ventimiglia, 19 luglio 2016