Con il ribaltamento della sentenza che dal 1973 garantiva l’accesso all’aborto a livello federale, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha di fatto demandato a ciascuno stato la competenza di decidere su come regolamentare l’interruzione di gravidanza.
Molti stati avevano già preparato apposite leggi che erano state pensate proprio per entrare in vigore subito dopo la decisione dei giudici: da venerdì nove stati hanno vietato l’aborto nella gran parte dei casi e si prevede che nei prossimi giorni o nelle prossime settimane molti altri faranno lo stesso.
Dopo la pubblicazione della sentenza, sono entrate in vigore leggi statali che hanno vietato fin da subito l’aborto nella gran parte dei casi in Alabama, Arkansas, Kentucky, Louisiana, Missouri, South Dakota, Utah, Wisconsin e Oklahoma, dove già a maggio era stata approvata una legge che lo vietava quasi del tutto.
Di seguito le fotografie dei Governatori che in questi giorni promulgano le leggi tanto attese e finora impedite a livello federale dalla errata interpretazione della Costituzione.
Sulla questione è tornato il Vescovo Antonio con due interviste:
-per la stampa locale – si legge da qui.
-per il periodico La Nuova Bussola Quotidiana:
Monsignor Suetta, come ha accolto la sentenza della Corte Suprema statunitense sull’aborto?
Con molta soddisfazione. È uno stimolo per la riflessione su questo tema, che rischia altrimenti di cadere nell’indifferenza e divenire sempre più una triste abitudine.Lei ha già lanciato dalle colonne della Bussola la proposta di abrogare la Legge 194. Dopo questa sentenza, crede che possano esserci maggiori speranze anche in Italia?
Non credo che sia un percorso facile, però questa importante decisione – che viene da un contesto molto influente sulla mentalità generale, com’è quello americano – può dare ulteriore coraggio a coloro che da sempre ritengono che la 194 non sia buona. Può essere un’opportunità per mettere in discussione una legge ingiusta.
Le interviste stanno venendo riprese ora dai vari media nazionali come:
– TGCOM 24
– IL TEMPO
– LA REPUBBLICA, Genova
– Il sito PRO VITA e FAMIGLIA
Ancora una cosa… o per dirla in americano… “one more thing…”… quando un’immagine vale più di 1000 editoriali…