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Sacerdoti Vescovo

Aperto il Sinodo Presbiterale

16 Settembre 2018

Giovedì 13 settembre, presso il seminario diocesano, sono iniziati di lavori del sinodo presbiterale. L’iniziativa voluta dal vescovo Antonio Suetta caratterizzerà il cammino di incontri e formazione per tutto il clero della diocesi con l’idea di comprendere sempre meglio il significato e il valore del ministero ordinato.

E per delineare bene lo stile e le attenzioni spirituali e pastorali che il sinodo dovrà osservare il vescovo ha offerto, dopo l’adorazione eucaristica, una sua meditazione di apertura che completa quando giù da lui richiamato nella lettera pastorale presentata a fine agosto e indirizzata, oltre che al clero, a tutti i fedeli della diocesi perché accompagnino con la preghiera e l’amicizia i loro sacerdoti e il lavoro del sinodo. «Introduco con gioia, con grande attesa e anche con un po’ di trepidazione questo cammino di condivisione e fraternità spirituale, che segnerà i passi del nostro presbiterio diocesano fino alla convivenza del prossimo mese di giugno: essa avrà come degno e significativo compimento la solenne processione eucaristica cittadina nella ricorrenza del Corpus Domini, momento particolarmente intenso ed espressivo del nostro sacerdozio» ha così salutato i presenti Suetta che poi ha delineato il cammino e l’atteggiamento richiesto a tutti per rendere efficace la serie di incontri presbiterali: «La lettera pastorale che ho messo già nelle vostre mani vuole richiamare a noi tutti alcuni aspetti, momenti, atteggiamenti e doveri essenziali della vita sacerdotale affinché essa non si snaturi e non sbiadisca per il sovraccarico di lavoro, per le tentazioni, per le inevitabili delusioni o per l’inquinamento dilagante e pervasivo della mondanità spirituale, spesso denunciata dal Santo Padre Francesco soprattutto all’inizio del suo pontificato. Il nostro percorso sarà scandito dalla tematiche del breve testo «Lievito di fraternità».

E un primo punto da raggiungere è chiaro nelle indicazione che il vescovo da ai suoi sacerdoti: «Primo obiettivo è quello di conoscenza e accoglienza reciproche e dunque non dovrà essere prevalentemente un dibattito in quanto le diverse esperienze non si discutono; successivamente invece, sempre a partire dal vissuto condiviso potremo insieme discutere prospettive e modalità operative del presbiterio finalizzate a rendere migliore la nostra vita sacerdotale e ad affrontare insieme le sfide organizzative e pastorali che ci raggiungono quotidianamente.»
E cuore della meditazione di Suetta è stata l’evocazione di un immagine che invita anzitutto a riconoscere la ricchezza nella diversità, vissuta nella comunione ecclesiale: «Sento la necessità di dirvi come vedo e vivo il mio presbiterio di cui ringrazio il Signore e di cui sono profondamente contento. Lo vedo come un giardino, immagine che innanzitutto evoca bellezza, dono e luogo di autentico riposo: in effetti il presbiterio è la nostra vera ed unica famiglia dove siamo reciprocamente accolti e dove sono i riferimenti essenziali della vita spirituale e della nostra azione pastorale. Un giardino è innanzitutto vario: non può essere una piantagione di un’unica specie, di un’unica età e di contemporaneità nella produzione dei frutti; tale è il nostro presbiterio dove ancora tanti preti ormai anziani sono testimonianza vivace e concreta della storia della nostra chiesa; vi sono preti più giovani, frutto di una cura della vocazioni che non si è mai interrotta; vi sono infine tanti altri sacerdoti provenienti da altre diocesi ed esperienze di vita: essi sono un dono non soltanto per la collaborazione concreta in risposta a tante necessità pastorali, ma anche e soprattutto per concorrere ad allargare lo sguardo alla dimensione universale della chiesa.»

E continuando sull’immagine proposta, Suetta indica il più importante convincimento su cui lavorare: “Il giardino ha bisogno di nutrimento. Nella nostra vita sacerdotale è la Parola di Dio, che dobbiamo far diventare l’unico imprescindibile criterio dei nostri pensieri, parole e azioni e che siamo chiamati ad annunciare nell’insegnamento accompagnato dal dono della nostra vita.”

Il testo integrale della meditazione di mons. Suetta è scaricabile da questo indirizzo

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