A Quelimane, in Mozambico, doniamo aiuti di emergenza.
Gruppi jihadisti locali e transnazionali perseguitano sistematicamente in numerose aree dell’Africa sia i cristiani sia i musulmani che non accettano la loro ideologia estremista. Il conseguente movimento di popolazioni in fuga, sia come sfollati interni sia come rifugiati nei Paesi vicini, rappresenta dunque un problema umanitario grave e irrisolto.
La Diocesi di Quelimane sta dando rifugio a centinaia di cristiani in fuga. Arrivano dalla provincia di Cabo Dalgado dove terroristi islamici affiliati all’Isis seminano il terrore incendiando villaggi, uccidendo gli uomini e portando via le donne e i loro figli. Tutte le realtà ecclesiali di Quelimane sono impegnate a soccorrere chi riesce ad arrivare fin qui.
I più provati sono le mamme e i bambini, spesso molto piccoli, che vengono accolti dopo inaccettabili sofferenze. Quanto donerete consentirà agli operatori della Diocesi di distribuire cibo e prodotti per l’igiene a 500 famiglie di sfollati che riceveranno anche sementi e piccoli attrezzi per la coltivazione dei campi.
La violenza, oltre alle vittime, genera distruzione delle infrastrutture, perdita di bestiame e allontanamento forzato degli agricoltori dalle loro fattorie con conseguente impossibilità di provvedere al raccolto. A ciò si aggiunga l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari derivante dalla pandemia da Covid-19. L’effetto di queste diverse
cause si chiama carestia.