Nella redazione di un bilancio di esercizio, il principio di competenza economica impone agli Enti di registrare i fatti amministrativi indipendentemente dalle variazioni monetarie di cassa e di banca. Il principio di cassa al contrario include nel calcolo del risultato dell’esercizio solo i costi e i ricavi rispettivamente pagati e incassati e non prevede la compilazione del prospetto di Stato Patrimoniale, che evidenzia i crediti e i debiti, oltre ai fondi, alla liquidità e al patrimonio immobiliare.
Tipicamente, gli Enti ecclesiastici utilizzano, nella registrazione dei vari fatti di gestione, il principio di cassa, mancando schemi e principi di riferimento sia nel Diritto Canonico che nella normativa civilistica, oltre a non essere stabiliti i principi contabili da seguire nella redazione dei bilanci. Nell’ambito della ragioneria e delle discipline economiche e aziendalistiche italiane, infatti, oltre al Codice Civile, i principi contabili nazionali, emanati dall’Organismo italiano di contabilità (Oic), costituiscono il riferimento normativo fondamentale per la prassi contabile standard adottata dalla legislazione italiana per la redazione del bilancio di esercizio. Essi sono sottoposti a confronto con i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs), emanati dallo Iasb (International Accounting Standards Board), costituenti il primo tentativo di standardizzazione mondiale delle regole contabili.
Per i motivi appena evidenziati, la Diocesi di Ventimiglia – San Remo segue, nella redazione dei bilanci di esercizio, le best practice (migliori pratiche) delle Diocesi, che si dimostrano particolarmente virtuose nello stabilire i principi di redazione dei loro bilanci e applica per analogia i principi e gli schemi di bilancio identificati dalla normativa civilistica.
Importante evidenziare che, nell’applicazione di tali norme e principi, l’Ente tiene nella giusta considerazione i contenuti dell’ Istruzione in materia Amministrativa della Cei del 2005, un testo che, a livello nazionale, offre indirizzi comuni in materia giuridico – amministrativa, in particolare per gli operatori del settore, soprattutto per i laici chiamati in numero sempre maggiore a compiti di responsabilità nell’amministrazione dei beni temporali ecclesiastici.
Il rendiconto 2021 vuole rappresentare in modo corretto e obiettivo la situazione patrimoniale e finanziaria dell’Ente diocesi e il risultato economico dell’esercizio. La valutazione delle voci di bilancio è stata fatta ispirandosi a criteri generali di prudenza e competenza, nel rispetto delle norme contabili.
Qui ci si limita a commentare le voci più importanti che compongono il rapporto annuale diocesano 2021 e le variazioni di maggior rilievo che si sono verificate rispetto al 2020, alcune delle quali, per l’importanza sono già state analizzate in questa parte del presente documento.
L’Ufficio Amministrativo è a disposizione per eventuali chiarimenti in relazione alle singole voci di credito, debito, costo e ricavo.