Da lunedì a giovedì scorso si è svolto a Bologna il XV° convegno nazionale di pastorale giovanile sul tema «La cura e l’attesa», dove oltre 700 rappresentanti di circa 160 diocesi italiane si sono incontrati per riflettere ed elaborare alcune vie sulla figura dell’educatore e su come interagire nella comunità cristiana.
Guidato da don Michele Falabretti, direttore del servizio nazionale di pastorale giovanile, il convegno ha visto alternarsi importanti relatori del mondo laico e religioso, tra i quali il professor Vittorino Andreoli, il vescovo di Modena monsignor Erio Castellucci e il dottor Nando Pagnoncelli. Essi hanno fornito spunti di riflessione per interrogarsi sulla situazione dei giovani in Italia, indicando alcune possibili vie da percorrere per prendersi sempre più cura di loro, nell’attesa di
vederli protagonisti autentici e coraggiosi nella Chiesa. Non sono mancati momenti di fede molto intensi, come la santa messa iniziale presieduta dal segretario generale della CEI monsignor Nunzio Galatino che durante l’omelia ha detto:« Trasformare la fragilità dei giovani in un luogo teologico di annuncio della salvezza è forse la sfida più grande che abbiamo. Temo chi è tutto d’un pezzo. La vera sfida è prendersi cura della fragilità, la nostra prima di tutto. Solo così potremo stare davanti a quella degli altri da veri educatori». Durante la veglia di preghiera a Ravenna, nella basilica di Sant’Apollinare in Classe, il vescovo di San Marino, monsignor Andrea Turazzi, commentando il brano evangelico del buon pastore, ha sottolineato che:« il Signore ci affida una legge di vita secondo la quale si vive l’uno per l’altro. Gesù è pastore così come ciascuno di noi è pastore di qualcuno di cui deve prendersi cura». Don Michele Falabretti, nel corso dell’ultimo pomeriggio del convegno, ha illustrato il cammino che ogni diocesi è chiamata a percorrere in preparazione al sinodo indetto da Papa Francesco per l’ottobre 2018:« Non si tratta di rifare da capo la pastorale giovanile. Si tratta piuttosto di ripensarla, partendo dal cammino di ogni singolo territorio».
Il confronto, gli incontri, le idee e i progetti emersi durante il convegno rappresentatano una ricchezza da incarnare nella chiesa locale affinché, ascoltando le domande e le istanze dei giovani, essa possa formarli ad una fede matura, consapevole e fondata su Cristo.