E’ «Sete di pace» il titolo dell’ottava edizione del progetto «Pace di Corsa», promosso dalle Caritas liguri, che martedì scorso ha visto impegnati 193 studenti dell’istituto comprensivo Cavour e della scuola primaria di Roverino presso il Palaroja di Ventimiglia. Altri 457 loro coetanei, iscritti alle scuole di Sanremo, Arma, Taggia e Riva Ligure correranno il prossimo 2 maggio nel campo sportivo Sclavi di Arma.
Quest’anno gli operatori della caritas diocesana di Ventimiglia – San Remo, tra i quali 16 volontari del servizio civile nazionale, durante gli incontri nelle classi hanno sensibilizzato gli studenti sulla situazione attuale dell’Eritrea.
Il paese è flagellato da due anni da grave siccità e la popolazione subisce inoltre le scelte del dittatore Isaias Afewerki, in particolare i giovani che, dopo la guerra contro la confinante Etiopia, sono sottoposti ad un servizio militare molto lungo che spinge molti di loro a fuggire verso l’Europa.
Il centro della riflessione portata nelle 33 classi coinvolte è stato la preziosità dell’acqua, che per questo è anche causa di conflitti nel mondo.
L’importanza di tale risorsa si è riscoperta in Italia, nei mesi da maggio a novembre scorso, quando è venuta a mancare in 12 regioni che hanno dovuto decretare lo stato di emergenza per siccità.
Ma sappiamo, noi italiani, quanta acqua consumiamo ogni giorno? Per rispondere a questa domanda è stato mostrato il reportage di TG2000 del 22 marzo 2016, 25° Giornata Mondiale dell’Acqua indetta dall’Onu, in cui papa Francesco ci ha nuovamente esortati al rispetto di questo bene essenziale.
Per il benessere di una persona sono sufficienti 4 litri di acqua al giorno, eppure un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’acqua potabile e 2,5 miliardi non hanno servizi igienici. Noi italiani ne adoperiamo 250 litri ogni giorno per far fronte a tutte le nostre necessità, personali e domestiche. Ma è il dato sul consumo industriale di acqua procapite che ha davvero sbalordito gli studenti: 6.300 litri al giorno.
Il progetto umanitario di quest’anno si pone l’obiettivo di aiutare le suore Figlie di Sant’Anna dell’Eritrea a curare i bambini più gravemente affetti da problemi di malnutrizione, donando alle loro famiglie pecore o caprette, perché il loro latte possa completare la dieta dell’intero nucleo familiare con le proteine, i grassi e il calcio altrimenti assenti. Con «Pace di Corsa», gli studenti e i loro sostenitori delle diocesi di Ventimiglia – San Remo, Genova e La Spezia contribuiranno a raggiungere i 141.365 euro necessari per il finanziamento dell’intero progetto nutrizionale.
Silvia Carlino