L’ufficio Catechistico Diocesano ha invitato, sabato 6 e domenica 7 aprile catechiste/i ed educatori a vivere insieme due giorni di spiritualità a Mornese (Al) paese natale di Madre Mazzarello, Confondatrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Un momento di pausa dalle consuete attività seguendo l’esortazione di Papa Francesco: “Bisogna riscoprire il silenzio pacificante e rigenerante che ci porta alla meditazione del Vangelo che conduce verso una meta ricca di splendore e di gioia, verso la santità” (Angelus, 06-08 2017).
Per rispondere a questa sollecitazione ci è sembrato necessario, come UCD, organizzare uno spazio di riflessione e di preghiera per metterci davanti al Signore e lasciarsi guardare e amare da Lui.
Le giornate che hanno avuto come tematica “La carità ci spinge” sono state arricchite da meditazioni guidate dal moderatore di Curia, don Ferruccio Bortolotto che, al mattino di sabato, ci ha raccomandato di vivere il ritiro”interrogando la vita e la nostra storia, partire dal piano dell’esperienza e staccarci dalla quotidianità per ascoltare Dio che ci parla. E come M. Mazzarello si affacciava alla finestrella della cascina della Valponasca per vedere la chiesa del paese dove lì stava Gesù, anche noi dobbiamo guardare Gesù e diventare una cosa sola con Lui”.
Al pomeriggio dopo l’adorazione eucaristica, abbiamo vissuto una celebrazione penitenziale che ci ha riproposto il brano del Vangelo sull’adultera, e come segno una pietra consegnata ad ognuno: la pietra ci ha ricordato la nostra povertà e il nostro peccato, la confessione ci ha permesso di incontrare il Signore e fare esperienza della “paternità di Dio che è amore infinito, tenerezza che si china su di noi, figli deboli, bisognosi di tutto” (Benedetto XVI “Io credo”).
La domenica ci ha viste al Collegio dove M. Mazzarello e le prime suore, vivendo insieme alle giovani del paese, si sono impegnate a far diventare quel luogo “la casa dell’amor di Dio”. Durante l’Eucaristia abbiamo rinnovato l’impegno di mirare all’essenziale: al Signore Gesù e per Lui lasciare “perdere” tutto ciò che non ci porta ad annunciare e testimoniare il suo Vangelo. La mattina si è conclusa con una condivisione dell’esperienza vissuta sentita e partecipata.
Non sono mancati i momenti di allegria e di festa a tavola e durante il viaggio. Prima di partire abbiamo sostato nella cameretta natale di M. Mazzarello, e a lei abbiamo affidato tutti i bambini, ragazzi, giovani e adulti della nostra Diocesi, i nostri seminaristi che hanno vissuto con noi queste giornate, abbiamo affidato anche le nostre preoccupazioni e i nostri sogni più veri e più belli.
Il pomeriggio ci ha trovati di nuovo in viaggio per le nostre case, al nostro solito lavoro sicuramente più carichi, più entusiasti, più felici di essere chiamati a “mettere qualcuno non solo in contatto, ma in comunione con Gesù Cristo” (DGC. n.80).
Laura Anastasia