Seguimi: questa semplice parola fu quella che permise ad un esattore delle tasse, tutto concentrato nei suoi affari, di abbandonare tutto e seguire Gesù, diventando quello che oggi conosciamo come san Matteo, l’Apostolo ed evangelista. E oggi? E’ possibile che il Signore passi ancora per le strade a chiamare qualcuno a seguirlo, nonostante i tempi in cui viviamo?
Ecco che l’esempio di Matteo il pubblicano è particolarmente interessante: anche un uomo così, dedito ad un mestiere così losco e trafficone, può essere chiamato da Gesù e, cosa altrettanto significativa, può accettare la chiamata! Ma ci sono ancora delle persone come Matteo, ai giorni nostri? Ebbene, se faceste un giro nel nostro seminario vi accorgereste che ancora esistono, perchè nonostante tutti i cambiamenti del mondo, c’è una parte dell’uomo che rimane sempre, sempre uguale, e soprattutto perchè l’amore di Dio non ha perso la sua onnipotenza.
Ed è proprio per questo che anche quest’anno è ripartita l’attività del Centro Vocazionale della nostra Diocesi: ieri pomeriggio noi seminaristi abbiamo avuto il piacere di ospitare alcuni ragazzi proprio in seminario per il primo incontro dei Giovani in Ricerca, un gruppo di ragazzi con cui vogliamo condividere la nostra esperienza di incontro con il Signore risorto. Perchè quando il Signore ti richiama a conversione, nel profondo, ti cambia la vita in maniera totale: prima non aveva alcun senso, dopo sì; prima era vuota, dopo si riempie di amore. E’ per questo che, quest’anno, ci faremo “aiutare” da alcuni personaggi Importanti e giovani, le cui storie sono raccontate nella Bibbia, come testimonianza per noi. Per essere onesti fino in fondo, l’idea non è del tutto nostra, ma l’abbiamo “rubata” al nostro Vescovo, che segue questo stesso tema per le Lectio Divine che tiene ogni primo venerdì del mese: ci è sembrato, infatti, una cosa molto opportuna riportare ai ragazzi non solo le nostre esperienze, ma anche quanto riceviamo dal nostro capo (pardon, pastore!).
Ieri abbiamo iniziato con la storia di Giuseppe, il figlio di Giacobbe: è stato bello vedere come Dio sa usare anche le tragedie di una famiglia numerosa e per niente perfetta per il bene di quella stessa famiglia. Giuseppe, infatti, pur essendo venduto come schiavo dai suoi fratelli, quando li incontrerà, anni dopo, dirà loro: “non ho rancore verso di voi, perchè il Signore ha usato la mia sventura per il bene di tutti”. Abbiamo poi salutato i giovani con una cena tutti insieme e con l’invito al mese prossimo. Chi sarà il prossimo personaggio biblico? Sorpresa: venite e vedrete!
Gabriele