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Giovani

Con i ragazzi a Sant’Ampelio

3 Febbraio 2019

Forse non tutti sanno che in alcune parrocchie della nostra diocesi, più precisamente Sant’ Agostino a Ventimiglia, Terrasanta in Bordighera, San Rocco e San Siro a San Remo, è stata lanciata una proposta rivolta ai ragazzi che frequentano la scuola media ed hanno già ricevuto, quindi, il sacramento della Confermazione.

In queste comunità parrocchiali, alcuni giovani sacerdoti e un gruppo di laici – generalmente insegnanti, ma non solo – incontrano periodicamente i ragazzi con l’obiettivo di far loro sperimentare che la vita è bella e che Gesù vuole loro bene e lo fanno con alcuni gesti che siano paradigma della vita: sostegno nello studio, dialogo su ciò che accade a scuola e nel mondo, merenda e gioco. Oltre l’incontro settimanale o quindicinale in cui si fanno i compiti insieme e si condivide la quotidianità, ai ragazzi, che prendono il nome di «Cavalieri del sacro Graal» (con un preciso riferimento al contesto medioevale, cioè ad un tempo in cui Dio era tenuto presente in tutti gli aspetti della vita, dagli avvenimenti più importanti ai fatti più normali e quotidiani), vengono proposte altre esperienze, come la «giornata di inizio anno», che si è svolta domenica 21 ottobre nel parco Montestella di Milano. In questa occasione, attraverso lo slogan «C’è di pù» è stato lanciato il programma dell’anno: scoprire che la realtà è più bella di quello che pensiamo; che nella realtà, se la guardiamo bene, c’è di più di quello che osserviamo distrattamente e che, soprattutto, nella realtà ci siamo noi, con tutto ciò che abbiamo di bello, ma anche con tutti i nostri limiti e che proprio da quello che di noi ci piace meno può nascere una grande bellezza. Inoltre, il metodo che caratterizza l’esperienza dei Cavalieri dà particolare valore alle figure dei Santi, come uomini e donne che, aderendo a Cristo, hanno realizzato pienamente la loro vita: pertanto, si chiede ad ogni ragazzo di scegliere un Santo protettore, che diventi per lui modello e sostegno.

A questo si è ispirata la proposta «Sui passi di SAnt’Ampelio». Sabato scorso, un gruppo di «Cavalieri», non soltanto della nostra diocesi, ed alcuni adulti, si si sono dati appuntamento alla chiesa di Sant’Ampelio a Bordighera. Ad attenderli c’era don Luca Salomone, che ha coinvolto i ragazzi in un percorso alla scoperta della figura del Santo e alla visita della chiesa recentemente restaurata. Seguendo il cammino indicato nella giornata di inizio anno, i ragazzi sono stati invitati a spegnere i cellulari per sperimentare che nella realtà «c’é di più», come l’amore di Sant’Ampelio per la nostra gente e i nostri luoghi e come il meraviglioso tramonto sul mare che rendeva più suggestivo il loro stare insieme. Alle 18, giovani e adulti hanno partecipato alla Messa nella parrocchia di Terrasanta, per poi concludere la serata condividendo canti, pizza e progetti per il futuro.

Qui, due ragazzine di seconda media hanno raccontato ai coetanei come hanno vissuto un momento particolarmente importante nella vita del «Graal», quello della «promessa», il gesto che «ha lo scopo di far prendere coscienza di essere già stati scelti da Cristo nel battesimo e che appartenere ai Cavalieri fa parte di quella preferenza che Cristo ha avuto nei nostri confronti». Un’ ultima considerazione: l’origine della realtà dei Cavalieri è «una comunione profonda tra gli adulti, che non si uniscono per organizzare dei gesti, ma organizzano insieme perché già uniti». La proposta che nella nostra diocesi viene fatta ai ragazzi nasce dall’amicizia tra adulti, giovani sacerdoti e laici, che vivono in fraternità l’esperienza della fede: solo chi segue una presenza può indicarla ad altri. Ed anche se i Cavalieri nascono dal metodo educativo di don Giussani, a nessun adulto coinvolto nell’esperienza viene chiesto di appartenere al movimento Comunione e liberazione, ma di andare a fondo del carisma che lo ha affascinato. Nelle parrocchie già ricordate, locandine caratterizzate dallo slogan dell’anno «C’é di più» indicano il giorno e l’ora degli incontri e il recapito del referente.

Ci auguriamo che numerosi ragazzi della scuola media, attirati dalla possibilità di svolgere i compiti e studiare con l’aiuto gratuito di adulti qualificati, possano avvicinarsi all’esperienza dei Cavalieri e scoprire che seguendo Gesù tutto cambia.

di Carla Viero

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