Sabato scorso, la grande terrazza dell’Opera don Orione di Sanremo si è riempita di spettatori, per il concerto di beneficenza della Società filarmonica «Pasquale Anfossi» di Taggia e diretto dal maestro Vitaliano Gallo. La felice affluenza ha permesso di raccogliere 1.450 euro, grazie al contributo del Lions club Sanremo Host e di semplici cittadini e benefattori che hanno partecipato all’evento.
Le offerte raccolte saranno destinate all’acquisto di letti di ultima generazione, per il miglior confort degli ospiti della struttura, nata dopo la morte di don Orione, per essere «monumento vivo di cristiana carità», al posto del vecchio ospedale cittadino. Questo edificio nasce come convento agostiniano (1651). Re Carlo Alberto, sostando a Sanremo nel 1836, in occasione di un suo viaggio a Nizza, mosso a pietà nel vedere numerosi lebbrosi senza alcun aiuto, lasciò una cospicua somma per l’erezione di un lebbrosario. Q
uesto fu eretto aggiungendo un’ala al vecchio ospedale esistente presso il santuario della Madonna della Costa. Essendo tale struttura diventata insufficiente, nel 1858 re Vittorio Emanuele II la allargò dandola poi in gestione all’Ordine mauriziano. Quando l’ospedale fu trasferito nell’attuale sede, nel 1936, l’immobile rimase inutilizzato per diverso tempo, finché l’Opera di don Orione lo acquistò nel 1942 per adibirlo a Piccolo Cottolengo. Fu inaugurato il 12 Marzo 1943 e, dopo numerosi rifacimenti, si è giunti alla forma attuale nel maggio 2010.
Luca Mauro