Venerdì scorso, nell’oratorio dell’Immacolata, in piazza San Siro a Sanremo, il vescovo Suetta ha tenuto l’utima «lectio divina» dell’anno.
«Le parabole del Regno», questo il titolo del ciclo di letture meditate dal vescovo. Ogni lectio si è infatti incentrata su una delle parabole di Gesù attraverso le quali Egli parlava ai suoi discepoli. La parabola al centro della meditazione di venerdì è stata tratta dal Vangelo di Luca:« Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna» (Lc 13, 6–9). La celebrazione è stata preceduta da una lunga preparazione all’ascolto della Parola di Dio. Mentre un lettore leggeva i simboli con cui nelle Sacre Scritture viene presentato lo Spirito Santo, ne sono stati consegnati al vescovo alcuni:
un’ornata bottiglia d’acqua, un’anfora contenente olio, una lampada ad olio, un sigillo con la cera lacca, una stola con rappresentata una colomba. Tre migranti ospiti del seminario di Bordighera che si stanno preparando al battesimo hanno presentato il cero pasquale e l’incenso ed un particolare della rappresentazione della creazione dell’uomo di Michelangelo. L’ultimo segno che è stato proposto è stato compiuto dal vescovo che imponendo le mani sull’assemblea ha invocato lo Spirito Santo, pregando: «O Dio della luce, nella notte abbiamo accolto il tuo invito ed eccoci alla tua presenza: manda il tuo Spiruto Santo su di noi, affinchè attraverso l’ascolto delle Scritture riceviamo la tua parola, attraverso la meditazione accresciamo la conoscenza di te e attraverso la preghiera contempliamo il volto amato di Gesù Cristo tuo Figlio».
Nella meditazione sulla parabola del fico sterile, Suetta ha commentato così: «Il tempo è compiuto, è adesso il momento opportuno per convertirsi. Il desiderio e la volontà di conversione nascono quando ci rendiamo conto di essere sterili, come il fico, quando avvertiamo di essere lontani dalla relazione con Dio. Quali frutti stiamo portando a Colui che coltiva con amore, misericordia e pazienza il campo del nostro cuore? Dopo tre anni il fico della parabola non ha dato ancora alcun frutto, ma il vignaiolo che rappresenta la misericordia divina, dice al padrone di attendere ancora un anno. E’ una preghiera di intercessione che rende accessibile all’uomo la misericordia di Dio e che gli offre l’opportunità e l’occasione di convertirsi, ricordando che il dilatarsi del tempo è segno di misericordia ma non assenza di giudizio». Al termine, nel ringraziare quanti hanno lavorato per realizzare questo momento di preghiera e tutti gli altri, il vescovo ha affidato ai presenti l’impegno a continuare a meditare la Parola di Dio, cercando sulla Bibbia le citazioni abbondanti presenti nel sussidio. L’appuntamento è per il prossimo ottobre.