Mercoledì scorso, presso la Sala Melograno del Palafiori di Sanremo, si è svolto l’incontro “C’è un posto per me? Essere costruttori di integrazione” organizzato, dall’Associazione Mappamondo, da A.I.F.O Imperia, dalla Cooperativa Sociale Goccia e dalla Caritas Diocesana Ventimiglia-Sanremo per far conoscere le attività dell’Associazione Refugees Welcome Imperia ed il progetto APRI per promuovere l’accoglienza in famiglia dei migranti.
Il pubblico, nutrito e interessato, è stato accolto da Roberto Ticchiati, Presidente dell’Associazione Mappamondo, che ha spiegato gli obiettivi della serata: raccontare esperienze positive di accoglienza e proporre a nuove persone di coinvolgersi.
Un video che ha testimoniato come un’accoglienza ben pianificata, che coinvolga i giovani richiedenti asilo in numerose iniziative, possa giovare all’intera comunità; è il caso dell’arrivo dei 14 richiedenti asilo accolti a San Bartolomeo al Mare presso la Cooperativa Sociale Jobel che, in un primo momento aveva suscitato delle proteste, ma che poi è diventato un esempio di integrazione virtuosa.
Liliana Gladuli, Presidente della Cooperativa Sociale Goccia e coordinatrice territoriale di Refugees Welcome Imperia, ha poi descritto la necessità far fronte al disagio in cui si trovano i migranti che, allo scadere dell’accoglienza presso le strutture preposte, spesso non riescono ad accedere ad un alloggio in affitto a causa della diffidenza diffusa. L’esperienza dell’accoglienza in famiglia o del co-housing, anche solo per pochi mesi, si è rivelata una soluzione vincente: ha permesso non solo agli interessati di ritrovare in sicurezza l’autonomia, ma anche alla cerchia di conoscenze della famiglia “adottante” di vincere le paure e ampliare la sfera relazionale.
Il pubblico ha quindi ascoltato con grande interesse le testimonianze di imprenditrici che hanno assunto, non senza perplessità iniziali, giovani richiedenti asilo. Grazie a questi tirocini lavorativi presso le proprie aziende hanno infine aperto i cuori alla scoperta dell’altro come valido collaboratore e sincero amico.
Uno sguardo più ampio è stato offerto da Susanna Bernoldi, inarrestabile portavoce di A.I.F.O., che ha illustrato i numerosi progetti realizzati in in Liberia e Guinea Bissau ed in altri 22 paesi del mondo, portando sia aiuto in ambito socio sanitario, ma anche dissuadendo i giovani dall’abbandonare la propria terra con l’apertura di svariate microimprese e start up.
Maurizio Marmo, direttore della Caritas Diocesana, ha parlato del Progetto Rifugiato a Casa Mia e Daniela Musa ha testimoniato la sua esperienza di accompagnamento di un ragazzo senegalese, sintentizzandola con la parola “amicizia”. Maurizio Marmo ha infine presentato il nuovo progetto A.P.R.I. il cui acronimo è nato dalla forte presa di posizione di Papa Francesco sul tema: la risposta comune si deve ricercare nella coniugazione dei quattro verbi Accogliere, PRoteggere, PRomuovere e Integrare. L’iniziativa, avviata col contributo della CEI, propone a famiglie tutor di seguire migranti che hanno terminato il loro percorso nei Centri di Accoglienza Straordinari.
Silvia Carlino