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Laici

Diaconi permanenti

27 Ottobre 2016

Il giorno seguente all’annuncio da parte del vescovo dell’ordinazione diaconale dei due seminaristi Nuccio Garibaldi e Valerio Vacca si sono mossi i primi passi concreti del cammino dei cinque aspiranti diaconi permanenti. Ogni venerdì sera la comunità di coloro che stanno cercando di discernere la loro chiamata a seguire il Signore nel diaconato permanente si incontra per la celebrazione del vespro insieme con i seminaristi. Questo momento iniziale è importante perché permette la costruzione di un senso liturgica ed di uno stile di preghiera che accompagnerà tutta la vita ed il ministero. La cena vissuta in fraternità, il colloquio confidenziale che si crea nel condividere il cibo e quello che si vive è un aiuto grande ad aprire il cuore alla fraternità che i diaconi permanenti hanno il compito di costruire all’interno del clero diocesano. Venerdì scorso l’incontro formativo è stato tenuto da don Tommaso Reali, che ha presentato il testo base di riferimento per la formazione. Il padre spirituale ha introdotto l’intervento presentando il valore del dono e della gratuità che sono accompagnati dall’esperienza dello stupore e della gioia. Innanzitutto bisogna considerare il diaconato, come ogni altra identità cristiana, all’interno della Chiesa, intesa come mistero di comunione trinitaria in tensione missionaria. È questo un riferimento necessario nella definizione dell’identità di ogni ministro ordinato, anche se non prioritario, in quanto la sua verità piena consiste nell’essere una partecipazione specifica e una ripresentazione del ministero di Cristo. È per questo che il diacono riceve l’imposizione delle mani ed è sostenuto da una specifica grazia sacramentale che lo innesta nel sacramento dell’ordine. Il diaconato viene conferito mediante una speciale effusione dello Spirito, che avviene nell’ordinazione, che realizza in chi la riceve una specifica conformazione a Cristo, Signore e servo di tutti, non per la celebrazione eucaristica, ma per il servizio. Il diacono permanente nella Chiesa è segno sacramentale specifico di Cristo servo. Suo compito è di essere «interprete delle necessità e dei desideri delle comunità cristiane» e «animatore del servizio, ossia della diakonia», che è parte essenziale della missione della Chiesa.

Sanremo, 27 ottobre 2016

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