Il 31 gennaio la Chiesa celebra la memoria liturgica di san Giovanni Bosco.
Giovanni Melchiorre Bosco nasce a Castelnuovo d’Asti – oggi Castelnuovo Don Bosco – il 16 agosto del 1815. Presbitero e pedagogo italiano, fondatore delle congregazioni dei salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, fu canonizzato da papa Pio XI nel 1934.
Nel 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò «padre e maestro della gioventù». «Alla scuola di don Bosco, noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri», disse san Domenico Savio.
Quest’anno, in occasione dell’anniversario della morte del santo, avvenuta a Torino il 31 gennaio del 1888, si è svolta presso le opere salesiane di Vallecrosia, una giornata di festa a cui hanno partecipato, insieme ai ragazzi dell’istituto Sant’Anna, i ragazzi del centro nazionale opere salesiane – formazione aggiornamento professionale (Cnos–Fap).
La giornata si è conclusa alle 18,30 con la celebrazione della Messa presieduta dal nostro vescovo Antonio e concelebrata da don Fracesco Valente, parroco di recente nomina di Maria Ausiliatrice. Hanno partecipato all’Eucaristia anche i sacerdoti dei quattro vicariati della diocesi ed i seminaristi di Bordighera.
Hanno animato la Messa i ragazzi dell’oratorio, fornendo all’intera celebrazione un sapore tipicamente salesiano, giovanile e sobrio.
Nella sua omelia monsignor Suetta ha sottolineato l’importanza della figura del santo come esempio di pastore ed educatore, una figura tanto importante nella Torino del 1800 quanto ai giorni nostri.
È fondamentale riprendere ad educare i giovani ai valori cristiani, vivendo in mezzo a loro, come fece don Bosco. Il vescovo ha invitato a non prendere la figura del santo solo come un esempio di operato, ma di pregarlo perchè possa essere un aiuto operante in mezzo a noi, vivendo la sua presenza nella comunione dei santi.
Prendendo poi spunto dalle letture offerte dalla liturgia del giorno, il pastore della nostra diocesi ha sottolineato altri due aspetti da tener presenti nell’educazione dei ragazzi ed anche nel corso della vita di ogni cristiano: la gioia, sentimento che troppo spesso lasciamo soffocare da quelle preoccupazioni che dovremmo rimettere al Signore e la semplicità, tratto essenziale che caratterizza i bambini, ripresi nel vangelo dallo stesso Gesù come esempio per poter essere grandi nel regno dei cieli.