Venerdì 14 settembre, nella splendida cornice del santuario del Sacro Cuore di Gesù di Bussana, in occasione del primo appuntamento diocesano dell’anno, si sono riuniti gli educatori e gli animatori di Azione cattolica (Ac), per un incontro di preghiera e di formazione, sotto la guida dell’assistente adulti, don Luca Salomone. Erano presenti più di un centinaio di persone con la consapevolezza che «una sola è la cosa di cui c’è bisogno», ascoltare e tradurre nella quotidianità la Parola, cercando di trovare il giusto equilibrio tra occuparsi e non preoccuparsi, per lasciare spazio all’ascolto e all’accoglienza dell’altro.
La serata è stata un’occasione per rinsaldare quei «legami belli» e riavviare le attività di formazione e catechesi che in realtà non si sono mai interrotte, visto che nei mesi scorsi si sono svolti i campi estivi per bambini, ragazzi e adulti.
Molte le «new entry»: tanti i giovanissimi che, dopo aver seguito la scuola educatori – momento di formazione specifico – da quest’anno saranno avviati al servizio come aiuto educatori nelle varie parrocchie.
Il tema da cui quest’anno si prenderà spunto è il brano evangelico che ci presenta Marta e Maria, l’azione e l’ascolto, due diversi modi di vivere l’incontro con Gesù che possiamo vivere facilmente anche nelle nostre esistenze.
Don Luca ha evidenziato come la funzione di educatori ci porti a far conoscere agli altri la nostra condizione di figli amati, così come Gesù ha fatto capire a Marta e Maria, due pietre angolari della Chiesa nascente, di essere figlie di Dio: da lì si genera l’esperienza d’amore che ci accompagna e che dobbiamo trasmettere.
Secondo le indicazioni nazionali, il verbo da declinare nel corso del nuovo anno associativo sarà proprio «generare», ossia – come scriveva Vittorio Bachelet – «apprendere la virtù dell’incontro», accogliendo l’invito a «primerear» (espressione argentina, usata dallo stesso papa Francesco, che, tra gli altri, può avere il significato di «prendere l’iniziativa») e ad uscire fuori da sé per farsi prossimi.
La serata è poi proseguita nei locali dell’ex scuola media in cui gli educatori hanno potuto approfittare di una gustoso e ricco apericena prima di dividersi per settore onde approfondire il percorso che li accompagnerà nei mesi a venire.
L’equipe dell’Azione cattolica ragazzi ha cercato di insegnare a tutti il nuovo inno che presenta un ritornello facile e scorrevole che rimane facilmente impresso: «È per me l’impasto di colori, questa vita ricca di sapori. Con stupore provo la ricetta, l’assaporo a fondo, senza fretta. Mi nutre ciò che con Amore fai Gesù, ci prendo gusto con te!».
Gli educatori giovanissimi e giovani hanno provato ad individuare modi nuovi per attirare quelle fasce di età che, oggi, per motivi di studio, di lavoro, personali o familiari sembrano più difficili da coinvolgere.
Gli animatori adulti hanno discusso e affrontato le difficoltà presenti nei vari gruppi di appartenenza, poiché, solo se condivisi, i problemi assumono un altro spessore e diventano più facili da risolvere.
Il momento curato dalla presidente diocesana, Laura Ferrari, e dedicato ai presidenti parrocchiali, ha dedicato particolare attenzione a quelle realtà che spesso soffrono in silenzio e non trovano un’adeguata considerazione e appoggio. Si è così ribadito il ruolo cardine dei presidenti parrocchiali all’interno delle comunità.
A conclusione della serata ci hanno accompagnato le parole del parroco del Sacro Cuore, don Alfredo Moscatelli, che ha consentito la «pacifica invasione» dello splendido santuario: l’intera associazione gli rivolge un sentito ringraziamento, con il proposito di usufruire ancora in futuro della sua gentile ospitalità.
Valeria Ammirati