Il titolo di Maria aiuto dei cristiani era presente, fin dal 1500, tra le litanie lauretane. La devozione a Maria Ausiliatrice era già nota e diffusa all’epoca di S. Pio V. Il Papa Pio VII, dopo la sua liberazione dalla prigionia napoleonica (1814), istituì la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio. In tempi particolarmente difficili per la Chiesa, don Bosco (1815–1888) divenne apostolo della devozione all’Ausiliatrice.
Nel 1862 così don Bosco confidava a Don Cagliero, futuro primo cardinale salesiano: “La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la vergine santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana”. Nel 1868 eresse a Torino uno stupendo tempio a lei intitolato, nel 1869 fondò l’Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice e in seguito diffuse in tutto il mondo questa devozione. Ormai la Madonna Ausiliatrice è divenuta la ‘Madonna di Don Bosco’: essa è inscindibile dalla grande Famiglia Salesiana, che ha dato alla Chiesa una schiera di santi, beati, venerabili e servi di Dio.
Nel vivere e manifestare la sua devozione alla Ausiliatrice Vallecrosia non resta certo indietro, in quanto tutto il mese di maggio è segnato da varie iniziative. In particolare si intensifica la preghiera del rosario, con la recita quotidiana non solo in chiesa, prima della messa vespertina, ma anche nei vari rioni della parrocchia alle ore 21,00 . E’ una proposta che trova sempre più adesioni con una presenza di fedeli che ci fa dire come la Madonna è veramente una presenza significativa nella religiosità popolare. Ci siamo ritrovati non solo in ambienti a carattere religioso come la chiesetta delle Ministre della Carità in Via Forlì, il seminario diocesano, ma anche in una sala condominiale g.c., così come ci ritroveremo nell’ultima settimana nella sala polivalente messaci a disposizione dal comune. L’animazione della recita del rosario è stata affidata ai vari gruppi parrocchiali ed oratoriani, ognuno portando la propria impronta giovanile o meno, ma sempre molto sentita e vivace.
Naturalmente il momento pubblico più vistoso sarà il 24 maggio, con la presenza del nostro Vescovo Antonio, sia alla solenne concelebrazione vespertina delle 18,00, sia alla processione delle 21,00 per le vie della parrocchia. Anche questa manifestazione religiosa è molto partecipata a livello cittadino, ed è resa ancora più bella non solo dalla presenza di tanti fedeli, ma anche dai vari “altarini” che vengono predisposti lungo il percorso, nonché dalle luminarie nei balconi e sulle terrazze. Anche la presenza dei fanciulli della prima comunione, in abito bianco, renderà più gioioso e giovanile l’omaggio alla Madonna.
Il mese di maggio per noi salesiani di don Bosco è pure arricchito dalla presenza del ricordo di vari santi che hanno avuto contatto con don Bosco. Prima di tutto santa Maria Domenica Mazzarello, con lui cofondatrice delle suore definite appunto “Figlie di Maria Ausiliatrice”, il 13 del mese. Don Bosco era solito chiamare questo istituto religioso il “monumento vivente” alla Madonna. Sempre a maggio, il giorno 6, abbiamo ricordato san Domenico Savio, il giovane santo cresciuto all’oratorio di Valdocco, e primo giovane frutto di santità della pedagogia salesiana.
Non possiamo dimenticare anche altri due santi che la chiesa venera nel mese di maggio e che, anche se hanno vissuto solo temporaneamente all’oratorio di Valdocco con don Bosco: si tratta di S. Luigi Orione (16 maggio) che vi è stato da allievo della scuola superiore, e di s. Leonardo Murialdo, che visse l’esperienza di Valdocco già come prete, per poi fondare in proprio la congregazione dei “Giuseppini”. Se si vuole essere completi nel mese di maggio, il 29, la famiglia salesiana venera anche un martire, vittima della furia nazista, il beato Giuseppe Kowalski, sacerdote.
Preceduti da una schiera così numerosa di santi che hanno avuto in Maria Ausiliatrice la stella luminosa della loro vita cristiana, anche noi della Parrocchia a lei dedicata in Vallecrosia, vogliamo continuare sulla stessa strada, cercando di non perdere lo spirito delle origini pur essendo ormai 140 che don Bosco ha impianto la sua opera in questa terra, così bella e unica, del ponente ligure.
Concludo con una frase di don Bosco che ci ricorda come devozione e fede non sono solo affare di chiesa, ma hanno il risvolto di impegno educativo e sociale, senza del quale la religiosità rischia di rimanere estranea alla vita quotidiana: «Si dica e si predichi sempre che Maria Ausiliatrice ha ottenuto e otterrà sempre grazie particolari, anche straordinarie e miracolose per coloro che concorrono a dare cristiana educazione alla pericolante gioventù colle opere, col consiglio, e col buon esempio o semplicemente con la preghiera…»
Jose De Grandis
Vallecrosia, 21 maggio 2016