La città di Sanremo ha celebrato anche quest’anno il suo santo patrono, San Romolo.
Pochissime le notizie storiche: esiste un’unica e anonima biografia risalente al X secolo nella quale lo si racconta come un uomo dotato di particolare bontà d’animo e con eccezionali doti di conciliatore di discordie.
Secondo la tradizione il santo venne educato a Sanremo, allora chiamata Villa Matutiae, fu eletto vescovo e mandato a Genova in missione pastorale.
Da lì fu costretto ad allontanarsi per sfuggire ai longobardi e si rifugiò in preghiera e penitenza in una grotta, una «bauma», nell’entroterra sanremese. Questa grotta diventò meta di pellegrinaggio da parte dei matuziani in occasione di carestie e calamità. Alla sua morte il suo corpo fu sepolto in questo stesso luogo ai piedi di un piccolo altare, dove fu venerato per molti anni. Nel 930 fu poi traslato nella Cattedrale di S. Lorenzo a Genova.
I cittadini matuziani gli attribuirono parecchi fatti miracolosi accaduti in occasione delle scorribande saracene e in suo onore fu eretta una piccola chiesa nel luogo della sua morte. Essa fu ricostruita nel XII secolo, più volte restaurata ed è l’attuale Concattedrale di S. Siro.
La straordinaria venerazione della città per questo santo, spinse i cittadini a cambiarne addirittura il nome e fu così che l’antica Villa Matutiae divenne alla fine del X secolo Civitas Sancti Romuli.
La città venne prima chiamata San Romolo – in dialetto sanremasco «San Rœmu» – e nel 1400 Sanremo.
Sono state diverse le manifestazioni organizzate dal Comune di Sanremo e dalla Famija Sanremasca.
Giovedì 12 ottobre alle 16 nel forte di Santa Tecla è stata inaugurata la mostra «Sanremo: i ruggenti anni Trenta» e alle 21 al Teatro Ariston la Compagnia Stabile Città di Sanremo ha presentato la commedia «U nu l’è mai tropu tardi».
Venerdì 13 alle 10,30, a San Siro, il vescovo Suetta ha concelebrato la Messa Solenne presieduta da monsignor Luigi Pezzutto, Nunzio apostolico in Bosnia – Erzegovina, Montenegro e Principato di Monaco.
La giornata di festa si è conclusa, sempre nella concattedrale di San Siro, dove alle 21 si è potuto assistere al «Festival corale europeo di Musica Sacra».
di Paola Viotti