Nella nostra società che ha smarrito i contenuti e gli ideali della vita, alcune persone sono chiamate a dirigere il loro sguardo, attraverso un sereno discernimento e una viva preparazione, sull’identità della vita consacrata per predisporsi a ridare luce e sapore alla vita di tanti fratelli. E’ un imperativo che il Signore oggi esige e accende nella chiesa.
Su questo versante i religiosi si sentono più che mai parte integrante di un cammino ecclesiale nel quale “sono chiamati dallo Spirito a una costante conversione per dare forza alla dimensione profetica della loro vocazione” ed essere parte viva nel progetto della nuova evangelizzazione. Sollecitati più volte dal papa, essi sono invitati ad essere quella “luce accesa posta sul lucerniere che illumina tutti quelli che stanno nella casa”(Lc 5,15)
Il tempo che scorre inesorabilmente rischia di attenuare il fuoco delle origini o accumulare polvere o sporcizia rendendo opaco e stravolgendo spesso le misure del cammino dei consacrati. In questa luce c’è anche da rimarcare che lo scopo della vita religiosa rimane non la sopravvivenza a tutti i costi ma la sua profezia in un mondo che ha bisogno di risposte evangeliche. Per questo, non ci si potrà adeguare a un continuo senso di conservazione sostenuto da coloro che non vogliono cambiamenti, ma sarà necessario predisporsi ad accogliere le nuove sfide per offrire luce e risposte.
“La vita religiosa è un dono fatto alla chiesa per rendere attuale la vita evangelica attraverso il tempo in modi coraggiosi e tangibili”. I religiosi allora possono accogliere con gratitudine questo dono e nel contempo solo loro possono creare quel rinnovamento indispensabile al cammino di consacrazione. Il loro stile di vita, la comunione fraterna, la nuova identità nella missione sono le dimensioni emergenti attraverso le quali può essere riacceso “quel braciere” che deve ardere per continuare ad essere profezia nel mondo. Nel lungo cammino storico, i religiosi hanno sempre potuto ammirare i segni di una bellezza particolare creata dalla loro vita carismatica quando con coraggio hanno attuato una forte rivitalizzazione e hanno tolto la cenere che impediva di riaccendere il fuoco delle origini.
“Anche tra i consacrati si trovano le sentinelle del mattino… i giovani coraggiosi che, lasciandosi configurare dal Padre con la forza dello Spirito e diventando ‘persone Cristiformi’ offrono a tutti una limpida e gioiosa testimonianza della loro ‘pecifica accoglienza del Cristo’ e della peculiare spiritualità del proprio Istituto…” (RdC 46).
La chiamata segna l’inizio di un cammino nel quale anche oggi alcuni giovani vengono accolti nelle comunità e preparati ad essere “sentinelle” capaci di annunciare con la loro vita il messaggio profetico del vangelo nello stile del fondatore.
Lo slancio del rinnovamento deve partire da tutti i religiosi e in particolare dai giovani ai quali è richiesta una immersione sempre più vera nella vita di Cristo e una grande concentrazione su un progetto attraverso il quale si rendono idonei a dare una svolta alla loro vita . Tutto ciò suppone una presenza bruciante capace di accogliere gli impulsi e gli stimoli dello Spirito e un cuore disponibile ad aprirsi al dono totale. Lasciandosi plasmare secondo lo spirito del Fondatore iniziano ad essere nell’umiltà gli artefici e gli iniziatori di quel piano dal quale nasce la speranza e la prospettiva di ogni Famiglia Religiosa. Da essi dipende la continuità ma soprattutto la vitalità e lo slancio carismatico.
Il Signore susciti nella nostra chiesa vocazioni di giovani che siano vere “sentinelle”
Suor Amabel