In questo periodo, chiamati ad obbedire a regole e restrizioni, abbiamo continuato a vederci online con alcuni ragazzi. Da un gruppo delle superiori, appartenenti a Gioventù Studentesca, esperienza giovanile di CL, sono sorte domande: “Cosa sostiene la vita di ognuno di noi?”, “Come impariamo a battere la paura?” Filippo dice che, in questo frangente, anche se manca il gruppo fisicamente, occorre tenerci desti l’un l’altro di fronte alla vita e ai nostri desideri perché l’esperienza di ciascuno è fondamentale. Per Simone è un tempo di riflessione sulla sua vita. C’è una sofferenza e una solitudine grandi per non poter fare i gesti soliti della vita quotidiana: andare a scuola (che inaspettatamente manca a tutti), la messa, l’incontro con gli amici, un semplice abbraccio o una carezza. Ma non è qualsiasi presenza a battere la paura, ma: “…persone in cui possiamo vedere incarnata l’esperienza di questa vittoria sulla paura, l’esistenza di un significato proporzionato alle sfide del vivere…” (J.Carron – Corriere della Sera 1/3/2020)). Per i ragazzi è stata una scoperta che li ha destati e li fa desiderare continuamente di richiamarsi e guardarsi dentro, scoprendo se questo Gesù li renda testimoni agli occhi degli altri. Ci siamo ripromessi di darci degli appuntamenti per non soccombere alla noia e alla routine. Tutto può essere una grande occasione per riscoprire il nostro io. Abbiamo proposto letture di libri, film, approfondimenti delle diverse materie di studio. Don Valerio Vacca, che da un anno e mezzo segue il gruppo di Giesse con altri adulti, ha proposto degli appuntamenti di preghiera durante la giornata perché questa sia cadenzata dalla memoria.
Online anche i più piccoli, della scuola media, i cavalieri del Graal, rispondono all’appuntamento settimanale tutti davanti allo schermo, ansiosi di condividere esperienze, di guardarsi e di sentirsi, perché “questa compagnia mai come ora ti tira fuori, ti tira fuori dalla noia e dalla preoccupazione di questi strani giorni”. Mancano le “solite cose”, la scuola, le abitudini, c’è la paura ma anche tante scoperte, attraverso i disegni, film e libri, letti in modo più attento senza le distrazioni del tempo. Martina racconta che leggendo Il barone rampante ad un tratto è stata catturata dall’immagine del protagonista, “non so perché, ma l’idea che fosse sull’albero, vicino al cielo, più vicino a Dio, mi ha rassicurata”.
Allora possiamo decidere: questo è un tempo ridonato o perso? Nasce così la decisione di recitare la preghiera del Cavaliere ogni giorno, alla stessa ora, le 12, dalle proprie case, con un messaggio su Whats app, scoprendo anche noi adulti la forza della comunione.
Concludiamo con la canzone del cantautore Claudio Chieffo “Non avere paura piccolo figlio mio, ma è la strada più dura che ti porterà là; lascia dunque il sentiero prendi i campi e va’, attraversa quel bosco, non temere perché c’è Qualcuno con te. C’è Qualcuno con te, non ti lascerà mai, non aver paura, non fermarti e vai.”
Tutto è occasione di crescita, possiamo affrontare le circostanze senza fuggire, spalancando la ragione, usando anche la paura come strumento di lavoro.
Mara Ambrogio e Cristina Bruno