Si sono conclusi venerdì scorso gli Esercizi spirituali, predicati da Mons. Luigi Negri a Villa Sorriso di Bordighera, che hanno visto la partecipazione del clero diocesano e dei seminaristi insieme al nostro vescovo Antonio.
Le meditazioni, a partire dal tema «Ravviva il dono di Dio che è in te ed annunzia nel nostro tempo la gioia del Vangelo», si sono sviluppate a partire soprattutto dai documenti che ci ha offerto il pontificato di San Giovanni Paolo II.
Abbiamo tutti la consapevolezza che è necessario comprendere il tempo nel quale viviamo – tempo di cambiamenti e di nuove problematiche – per annunciare con efficacia il Vangelo all’uomo di oggi.
Il coraggio di annunciare la verità evangelica che non muta è il gesto di più autentica carità che il cristiano è chiamato a compiere per rispondere al fallimento della modernità che, a causa di un uso sbagliato della scienza e della tecnica, minaccia l’uomo, tanto che “il potere affidato all’uomo, si rivolge contro l’uomo stesso” (Redemptor Hominis).
In questo oggi la Chiesa è chiamata a presentare all’uomo contemporaneo una nuova ed inedita possibilità di cammino. Questo si realizza solo se siamo capaci di annunciare che Cristo è l’evento capitale della storia e solo nell’incontro personale col Figlio di Dio è possibile una vita nuova.
“La fede – afferma Negri – è quindi cammino di consegna progressiva a Cristo per permettergli di trasformare la vita”; un accompagnamento che smaschera le false antropologie che imprigionano l’uomo in una alienazione che lo rende “incapace di relazioni equilibrate” in ogni campo della vita a partire dalla famiglia.
La risposta a questa chiamata è il desiderio profondo di ogni uomo perché, lo ricorda il Vaticano II: “solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo” (GS 22).
La Redenzione è nuova creazione, dono di Fio che si trasforma in dinamismo operativo: che si fa missione, annuncio, possibilità di umanità, desiderio di immedesimazione con la vita di Cristo. Un cammino verso l’amore poiché, come scrive il Papa polacco: “L’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore” (RH 10).
Compito della Chiesa è di ogni cristiano è di indirizzare lo sguardo dell’uomo verso Cristo, anche attraverso uno sforzo culturale che permetta al mondo di comprendere che l’antropologia vera si comprende, si vive e si realizza solo nella sequela di Cristo.
In questo la ragione, accolta e valorizzata dalla fede come spazio di libertà, è espressione autentica di maturità, nel quale la domanda di senso conduce ad accogliere la verità che si fa sapienza. Poiché la razionalità, rettamente educata, non esaurisce l’umano ma lo apre ad accogliere il dono di grazia che apre alla gioia del Vangelo.
Antonio Garibaldi