Proseguiamo il nostro pellegrinaggio visitando la chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, ubicata in prossimità della centralissima piazza Colombo in Sanremo, un tempo occupata dall’imponente monastero della Visitazione, poi distrutto dai bombardamenti del 1944. La prima costruzione si deve ai Minori Osservanti, presenti in città attorno alla metà del XV secolo. Le vicende storiche portarono la struttura, riedificata ed ampliata a metà XVIII secolo, ad essere utilizzata anche quale sede dell’ospedale civico. Al suo interno sono conservate opere del Sei e Settecento, alcune di tema mariano. Per il legame con la città segnaliamo , in particolare, la seconda cappella a destra, detta dei Borea. L’altare è marmoreo, fatto erigere nel 1721 dall’abate Pier Francesco Borea, che lo commissionò al marmoraio genovese Gaetano Solaro per la Cappella di san Nicola di Bari e sant’Antonio da Padova. Dopo la ricostruzone della chiesa, vi fu collocata la tela raffigurante la Madonna con Gesù Bambino e i santi Nicola di Bari e Antonio da Padova, opera del pittore bolognese Marcantonio Franceschini (1721).
L’IMMAGINE
Quale testimonianza della storia di questo complesso ex conventuale e del suo legame con la città, abbiamo scelto di proporvi un’immagine che quasi non è più tale: un bassorilievo del XV secolo ridotto in pezzi durante il bombardamento del 20 ottobre 1944, a causa del qualel tetto fu pesantemente danneggiato così come la muratura e la facciata. La collocazione originaria, infatti, era sopra il portone centrale del prospetto principale. Esso raffigura , benchè non più visibile, la Vergine Maria col bambino, collocata in trono, a sinistra, cui rendono omaggio alcune figure femminili in preghiera ed un santo Vescovo (tradizionalmente identificato con San Romolo).
Oggi ubicata nelle opere parrocchiali, è’ il simbolo di un’arte “ferita” , non solo e non sempre perchè decontestualizzata e oggetto di manomissione, ma soprattutto perchè si è ormai incapaci di leggerne la storia e il contenuto di fede.
Quando restauriamo un edificio lo facciamo prima di tutto per restaurare una comunità a partire dalla conoscenza delle sue radici culturali e di fede.
L’INTERVENTO DI RESTAURO 8XMILLE
Nel 2020 è stato affrontato il restauro della facciata che presentava notevoli distacchi di intonaco e della decorazione in stucco dovute principalmente all’azione erosiva degli idrocarburi. E’ stato quindi affrontato un intervento di consolidamento e di recupero delle cromie originali che permette ora di apprezzarne la ricca ornamentazione.
APPROFONDIMENTI