E’ stato da poco stanziato dall’Ufficio Nazionale Beni Culturali Edilizia di Culto un nuovo contributo a favore del recupero degli interni dell’Oratorio di San Giovanni Battista e Santa Chiara, nel centro storico di Ventimiglia. I lavori completeranno l’intervento iniziato ormai una decina d’anni fa con il restauro della copertura e delle facciate, proseguito quest’inverno con il restauro degli affreschi e degli stucchi del catino absidale e dell’altare marmoreo, giunti ora all’ultimo e decisivo atto che renderà nuovamente fruibile la chiesa per le attività liturgiche e pastorali della parrocchia Cattedrale.
A tal fine, poiché il contributo CEI non copre tutta la spesa ma prevede sempre una compartecipazione economica da parte dell’ente proprietario, è possibile effettuare erogazioni liberali a favore della parrocchia, anch’esse deducibili.
IL SITO
L’Oratorio era officiato dalla confraternita dei Bianchi, di antica fondazione: pare infatti che una compagnia di disciplinati fosse attiva a Ventimiglia nel XII secolo benché non sia stato localizzato l’edificio delle sue adunanze. Data solo al 6 aprile 1462 la concessione fatta dal capitolo della cattedrale della chiesa di S. Chiara, situata nel quartiere di Castello, alla confraternita dei Disciplinati, ad devotionem suam ac disciplinam prosequendam et faciendam ut moris est. Una chiesa di Santa Chiara, con monastero annesso, è però citata nei documenti notarili della seconda metà del XIII secolo. Nel XVI secolo la vecchia chiesa fu ricostruita come testimoniano alcune commissioni ad artisti locali per l’abbellimento della struttura. Vi era pure una tavola del Brea, su fondo oro, raffigurante Santa Chiara e San Giovanni, venduta nella seconda metà dell’Ottocento, che doveva trovare collocazione sull’altare maggiore. A seguito dell’ammodernamento barocco degli interni, al suo posto fu collocata la pala di analogo soggetto di Gio. Andrea De Ferrari, datata 1633, che oggi si trova in Cattedrale, in controfacciata. Il dipinto celava una custodia marmorea, eretta l’anno 1692, nella quale era posto un Crocifisso che la tradizione voleva fosse stato rinvenuto alla spiaggia del mare, al quale si attribuivano numerosi prodigi. Questa scultura si trova anch’essa conservata in Cattedrale, nell’andito di passaggio tra la navata sinistra e il Battistero. Era antica usanza che nella festa di San Giovanni Battista si desse ad ogni confratello una piccola pizza (fogazzetta) di pane azzimo, che portava l’impronta del santo.
Nel secondo dopoguerra l’Oratorio era stato convertito in cinema- teatro e i locali sottostanti adibiti a tipografia.
L’IMMAGINE
L’intero catino absidale reca una complessa ed inedita decorazione in stucco e dipinta che ha come soggetto principale la Vergine Maria. Nel riquadro centrale è effigiata la Madonna assunta in cielo, uscente dal sepolcro spalancato, con attorno gli Apostoli. Nel registro inferiore, lo Spirito Santo in forma di Colomba in stucco, sovrasta la corona, retta da due angeli sul capo della sottostante scultura della Vergine Immacolata.
Ai lati dello Spirito Santo si trovano due clipei con l’Angelo Gabriele annunciante (a sinistra ) e Maria (a destra). Ai lati dell’Annunciazione , altri due ovali accolgono la Natività di maria (a sinistra) e la Presentazione di Maria al tempio (a destra).
Al di sotto si collocano la Natività di Gesù (a sinistra) e l’Adorazione dei Magi. Tali raffigurazioni sono inserite in una complessa decorazione a stucco che presenta figure di profeti e citazioni bibliche a corredo delle immagini.
L’INTERVENTO DI RESTAURO 8XMILLE
Nell’anno 2013 ha avuto inizio il primo lotto di lavori di restauro dell’antico Oratorio che aveva come oggetto di intervento le coperture e le facciate. Le condizioni di fatiscenza del manto di copertura avevano causato infiltrazioni all’interno della struttura, da tempo in stato di abbandono anche per l’uso improprio quale cinema teatro e magazzino che ne era stato fatto negli anni. Si è dunque provveduto al rifacimento del tetto (tra l’altro sotto il manto in marsigliesi sussistevano ancora lacerti dell’antica copertura in ardesia), alla pulitura, consolidamento , tinteggiatura degli intonaci esterni e al restauro della facciata principale e del suo portale barocco.
APPROFONDIMENTI