Cogliamo spunto da due avvenimenti di “cronaca”, l’uno locale – il pellegrinaggio presbiterale di giovedì scorso nel Santuario della Madonna miracolosa di Taggia (si legga la notizia apparsa su questo sito https://www.diocesiventimiglia.it/pellegrinaggio-mariano-del-clero-a-taggia/ ) l’altro di rilevanza universale – ieri il Dicastero per la Dottrina della Fede ha emanato le nuove norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni naturali, https://www.diocesiventimiglia.it/nuove-norme-sui-presunti-fenomeni-soprannaturali/ – per riproporre all’attenzione dei fedeli la vicenda di una delle immagini devozionali mariane più conosciute e care ai fedeli della Diocesi: la Madonna del Sacro Cuore nota come Madonna miracolosa di Taggia, protagonista della peregrinatio nelle parrocchie voluta da S.E. Mons. Antonio Suetta quale ex voto per la fine della pandemia.
Un legame “artistico” unisce questa immagine alla piccola chiesa di Santa Lucia in Taggia – il cui piccolo campanile è stato restaurato con il contributo 8Xmille CEi . In questo edificio è conservato il tronetto ligneo, opera dello scultore Bernardino Varese, nel quale venne posta, su consiglio dello scultore Salvatore Revelli, la statua della Madonna del Sacro Cuore nel 1856.
Il SITO
La chiesa di Santa Lucia si trova in posizione eccentrica, sul rilievo che cinge l’abitato antico di Taggia. La si raggiunge inerpicandosi per un sentiero pedonale, lastricato, che dal centro paese conduce ai resti dell’antico Castello, oggi restaurato e reso agibile per accogliere eventi culturali. A navata unica, presenta graziose decorazioni settecentesche benchè il paramento murario esterno denunci una fase costruttiva più antica.
Le origini della chiesa di Santa Lucia vengono collocate dalla tradizione locale ad un tempo piuttosto remoto, coincidente con l’inizio della cristianizzazione di questa area, tuttavia senza fondamento documentale. L’attuale chiesa venne fatta ricostruire dal rev.do Stefano Grillo, sacerdote a Taggia ma nativo di Perinaldo, nel 1505 con successivi interventi nel 1513. Due altari laterali, collocati in cappelle aggettanti rispetto al corpo di fabbrica principale, movimentano la pianta rettangolare irregolare che segue la pendenza del declivio su cui sorge. L’altare maggiore, in materia, ornato da un dipinto ad olio su tela raffigurante la Santa Lucia tra Santa martiri (sec. XVIII), è tutt’oggi utilizzato per la celebrazione della Santa Messa.
Significativa è la presenza di un fonte battesimale del XIII secolo con la vasca di forma ottagonale ed una figura antropomorfa nella colonna che la sorregge, benché sia dubbia la sua appartenenza al supposto edificio originario. Fino al secondo dopoguerra, il capitolo della Basilica si recava in processione alla vecchia e primitiva parrocchia il giorno 13 dicembre e qui celebrava solennemente tutte le funzioni della giornata. Ora la chiesa è sede cittadina della benemerita Compagnia di Santa Maria Maddalena del Bosco, che ne cura la manutenzione e qui si radunano i soci in diverse occasioni ed in particolare per l’elezione del nuovo Contestabile il giomo 29 giugno o la domenica precedente e per una funzione di suffragio al 2 novembre.
L’IMMAGINE
La scultura in gesso policromo raffigura la Madonna del Sacro Cuore e fu realizzata nel 1850 alla scultore di origine tabiese Salvatore Revelli, all’epoca attivo a Roma dove aveva avviato il proprio studio ottenendo importanti commissioni: tra le più note, la scultura del profeta Isaia che si trova alla base della colonna in piazza di Spagna su cui si trova la statua dell’Immacolata Concezione, dove il Papa ogni anno, l’8 dicembre, si reca in preghiera. La piccola Madonna era destinata all’associazione dedicata proprio al Sacro Cuore di Maria, eretta nella parrocchiale di Taggia dal canonico Vincenzo Lotti, mentore del giovane Revelli. Trattandosi di una devozione allora in forte ripresa, lo scultore volle “innovare “ l’iconografia tradizionale pur mantenendosi fedele alla dottrina enfatizzando il gesto di ostensione del Cuore tipico delle raffigurazioni del tema (mutuate dall’originale Sacro Cuore di Gesù realizzato nel 1767 da Pompeo Batoni per la Chiesa del Gesù a Roma). Si trattava dunque di una piccola scultura devozionale realizzata in gesso dipinto alla quale erano stati applicati due occhi in vetro, come da prassi. Nel gennaio del 1851 la scultura viene inviata via mare a Taggia ed accolta nell’allora altare del Corpus Domini. Come è noto, l’11 marzo 1855 si verifica il primo movimento miracoloso degli occhi della scultura, confermato da molti fedeli convenuti per partecipare all’ottavario in onore dell’immacolata indetto dall’allora Vescovo diocesano Lorenzo Biale. Va ricordato che il dogma dell’’immacolata fu proclamato da Pio IX proprio nel 1854 e che la vicenda della nostra scultura si colloca tra le apparizioni mariane avvenute nel 1830 in Rue du Bac a Parigi, a Suor Caterina Laburé , quelle de La Salette (1846) e quelle di Lourdes (1858). All’evento seguì una scrupolosa indagine da parte dell’autorità ecclesiastica preposta (che coinvolse in primis l’autore Revelli chiamato a testimoniare della tecnica realizzativa, anche per appurare l’assenza di artifici posti al suo interno), documentata pure nelle carte conservate nell’archivio parrocchiale, che portò al riconoscimento dell’avvenimento miracoloso da parte della Santa Sede e alla conseguente incoronazione della statua, il 1 giugno 1856. Nel giugno 2020 la chiesa è stata eretta in Santuario diocesano.
L’INTERVENTO DI RESTAURO 8XMILLE
Sono quattro gli interventi condotti a termine grazie al contributo 8XMille negli ultimi 20 anni circa a Taggia : il restauro degli esterni della canonica, il restauro del campaniletto della Chiesa di Santa Lucia (2016), il recupero dell’organo Paolo Mentasti nell’Oratorio della Santissima Trinità detto dei Rossi (cfr. articolo Grazie 8XMille n. 12) e dell’organo Fratelli Lingiardi op. 102 del 1853 dell’Oratorio dei Santi Sebastiano e Fabiano della Confraternita del Gonfalone detta dei Bianchi (cui dedicheremo un apposito spazio), nel 2018-2019.
APPROFONDIMENTI