GRAZIE 8XMILLE :
Il nostro pellegrinaggio continua in Val Nervia, ad Apricale, apprezzata meta turistica – tanto da aver ottenuto il riconoscimento di Bandiera Arancione Touring Club Italiano – caratterizzata dalla piazza su cui affacciano la Chiesa parrocchiale, l’Oratorio e il Castello della Lucertola.
La comunità ha goduto di ben tre misure di intervento con contributo CEI 8XMille a favore del restauro dell’Oratorio (2001) della parrocchiale (2010) e dell’inserimento di impianto antifurto.
Il SITO
La Chiesa parrocchiale è dedicata alla Purificazione di Maria Vergine, ricorrenza istituita verso il XIV secolo, con cadenza al 21 novembre (Presentazione al Tempio di Maria) o al 2 febbraio, la più nota “Candelora”, anche se ad Apricale si festeggia in realtà in data 8 settembre, in coincidenza con la Natività della Vergine.
L’edificio sacro nasce con buona probabilità in diretta relazione alle possibilità difensive offerte dal vicino castello, con successivi ampliamenti in concorrenza con il costruito dell’area castellana. Citazioni dell’edificio si hanno a partire dal XIII secolo, per quanto l’aspetto attuale denunci uno stile eclettico – all’interno di impronta neobarocco ed esternamente di gusto eclettico.
L’Oratorio di San Bartolomeo, collocato sul versante opposto alla chiesa parrocchiale, era sede della confraternita dei Battuti e viene citato a partire dal 1567: si tratta di un piccolo edificio ad aula unica che custodisce due dipinti su tavola di grande interesse artistico ed etnografico.
Il vero fulcro della devozione mariana è però il Santuario di Nostra Signora degli Angeli, posto all’ingresso del centro abitato, sul torrente San Rocco: a monte scaturiva una sorgente ritenuta miracolosa per le affezioni agli occhi che potrebbe aver motivato la costruzione dell’edificio in questo luogo liminare. La chiesa è menzionata a partire dal 1520 e reca una straordinaria decorazione ad affresco, realizzata da più autori in tempi successivi, che raffigura, tra gli altri, l’Incoronazione della Vergine (il dipinto ritenuto più antico, XIV sec.), le Storie della Vergine, gli Episodi dell’Infanzia di Gesù e Misteri del Rosario offrendo quindi una completa ed esaustiva narrazione mariana.
L’IMMAGINE
La chiesa parrocchiale accoglie numerose raffigurazioni mariane: in particolare, una Madonna del Rosario attorniata dai Misteri , il gruppo scultoreo dell’Annunziata posto dietro l’altare maggiore, una Madonna Assunta. Ma la rappresentazione mariana che riteniamo di segnalare è la scultura dell’altare della Natività della Vergine : si tratta di un raro esempio locale di Madonna vestita.
Nell’Oratorio è presente un polittico a sei scomparti che raffigura al centro la Madonna della Neve col Bambino verso cui si rivolgono supplici alcuni fedeli. Ai lati sono effigiati San Bartolomeo e San Lorenzo. Negli scomparti superiori, al centro, Cristo nel sepolcro tra la Madonna e San Giovanni, e ai lati l’Arcangelo Gabriele e Maria Annunciata. La predella accoglie la raffigurazione degli Apostoli. L’opera fu commissionata nel 1544. La Madonna della Neve , la cui ricorrenza viene festeggiata il 5 agosto, è rappresentata anche nella scultura processionale del 1849 di Paolo Olivari.
L’INTERVENTO DI RESTAURO 8XMILLE
Nel lontano 2006 la chiesa era stata interdetta al pubblico con un’ordinanza sindacale imposta a scopo cautelativo dopo la caduta di alcune porzioni di intonaci interni e l’evidenziarsi di varie lesioni sulle murature e sulle volte. La comunità si era adattata a celebrare le funzioni religiose all’interno del piccolo oratorio di San Bartolomeo, nei pressi della parrocchiale (anch’esso beneficiario di contributo CEI nell’anno 2001 per il risanamento coperture facciate)
L’intervento realizzato tra 2011 e 2013 con l’8XMille è consistito in un importante consolidamento strutturale: l’edificio, infatti, è fondato per metà su terreno roccioso – come l’adiacente castello – mentre per l’altra metà è appoggiato sulle costruzioni sottostanti e preesistenti, in media tre livelli. L’unico intervento visibile esteriormente, ad oggi, è l’inserimento di nuove catene, in aggiunta a quelle già esistenti, perché le altre sono state inserite all’interno delle murature e sotto il pavimento. Si è intervenuti sulle murature e sulle volte lesionate, consolidate anche con l’utilizzo di fibre di carbonio, inserendo cordoli armati alla sommità delle murature perimetrali, e risanando le lesioni esistenti. Per poter eseguire questi consolidamenti sono state smontate e rinnovate tutte le coperture, riportando il tetto della cappella laterale ad una forma più congrua e il tetto del tiburio alle fattezze originali, con la copertura in ardesia, riproposta dopo il ritrovamento di tracce del vecchio manto originale. Il restauro si è concluso con il ripristino delle tinte originarie sulle facciate laterali ed, in particolare, con la pulitura ed il consolidamento della facciata principale.
APPROFONDIMENTI