Risaliamo la Valle Argentina in direzione di Andagna, piccola frazione molinese, che vanta un’ampia chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine e pure il Museo Etnografico “Rinaldo Firighelli”e con la Biblioteca “Enzo e Nanda de Marchi” – nuovi poli d’attrazione culturale e volano per la riscoperta della ricchezza paesaggistica e delle tradizioni del borgo ligure.
Il SITO
La chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine è situata nel cuore del borgo. La facciata, assai semplice ed intonacata, è caratterizzata dal bel portale in ardesia locale e conclusa da un coronamento a timpano con spirali laterali, sotto il quale si aprono tre piccole finestre inquadrate da un’architettura dipinta. La sua costruzione risale al 1644. |
L’IMMAGINE
La pala d’altare raffigura la Natività della Vergine ed è opera del noto pittore Lorenzo Gastaldi ed è datata 1681, ma degna di particolare devozione è la ben più antica rappresentazione dell’Annunciazione. Dopo alcune discussioni in merito ad una sua attribuzione, il dipinto databile intorno al 1460 o poco oltre, sembrerebbe appartenere al Maestro di Lucéram, ignoto artista attivo nella metà del secolo XV in ambito nizzardo, e con ogni probabilità costituì lo scomparto centrale di un polittico.
L’INTERVENTO DI RESTAURO 8XMILLE
Tra il 2012 e il 2013 è stato eseguito il restauro del campanile della chiesa parrocchiale, eretto nel 1693. La torre domina la piazza prospiciente la facciata principale della chiesa. A pianta quadrata, in pietra originariamente intonacata e decorata con partiture architettoniche, cornici, cornicioni e capitelli, è sormontato da una cupola con sfera e croce in ferro dalla caratteristica copertura in ardesia, a “ cipolla “, e lastre tagliate di forma arrotondata e posate come squame.
Il cattivo stato di conservazione determinava preoccupanti cadute e disgregazioni di intonaco che, negli anni, oltre a costituire un potenziale pericolo per i passanti, hanno lasciato emergere la pietra a vista su quasi l’intera superficie dei paramenti murari. I decori pittorici delle facciate ormai erano difficilmente leggibili così come in pessimo stato versavano i capitelli, le cornici e i cornicioni, sgretolati dagli agenti atmosferici. La copertura della cupola del campanile presenta ardesie per la maggior parte rotte, consumate o sfogliate, distaccate dal supporto, fissate con chiodi arrugginiti che non garantiscono la tenuta.
Si è quindi provveduto ad un restauro conservativo di tutti i paramenti murari a vista consistente in una attenta pulitura, disinfezione, stuccatura e consolidamento delle parti ammalorate ed all’eliminazione degli elementi incongrui. Inoltre, è stato attuato il restauro degli intonaci ancora esistenti al fine di restituire unità di lettura all’opera, recuperando i pochi lacerti di intonaco dipinto, posti al di sotto della copertura del campanile.
APPROFONDIMENTI
https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=75494