Andiamo a scoprire l’estrema propaggine nord del territorio della nostra Diocesi , il comune di Briga alta, che vanta ben tre parrocchie, ciascuna ubicata in una delle località che ne definiscono il territorio: San Giacomo in Piaggia, Santa Maria della Neve in Carnino e Sant’Anna in Upega.
Il SITO
La località di Briga alta
Collocato all’apice della Val Tanaro, a 1300 mt sul livello del mare, parte del parco del Marguareis, il nucleo abitato di Carnino costituisce dal 1947 il comune di Briga Alta, a seguito del trattato di pace conseguente la fine della seconda guerra mondiale.
La chiesa pare risalire al XVIII secolo e rispecchia la semplicità degli edifici di montagna, nonostante un’accesa cromia delle decorazioni trompe-l’oeil dell’interno, già ottocentesche.
Significativa è la scritta nel presbiterio Dilexi decorem domus tuae che è riferimento al Salmo 26 di Davide: DILEXI DECORUM DOMUS TUAE DOMINE ET LOCUM HABITATIONIS GLORIAE TUAE. (Signore, amo la casa dove tu dimori e il luogo dove abita la tua gloria).
La titolazione Madonna della Neve rimanda alla tradizione secondo cui la Vergine apparve in sogno ad un patrizio romano e a papa Liberio, ispirando loro la costruzione di un sacro edificio in suo onore nel luogo in cui avrebbero trovato la neve. Pur essendo estate, una coltre nevosa coprì l’Esquilino e lì fu edificata la chiesa, successivamente abbattuta e ricostruita con il titolo di Santa Maria Maggiore da papa Sisto III. Il 5 agosto di ogni anno in questa basilica viene rievocato il Miracolo della Nevicata, attraverso una solenne Celebrazione: durante la celebrazione, una cascata di petali bianchi discende dal soffitto, alludendo ad una speciale unione tra la Vergine e l’assemblea lì riunita.
Alla Madonna della Neve, in Diocesi, è dedicata una cappella privata, nel territorio di Vallebona ma la ricorrenza veniva festeggiata anche in altre chiese, ad esempio nella cappella della Madonna della Ruota.
L’INTERVENTO DI RESTAURO 8XMILLE
L’intervento di restauro è stato realizzato tra il 2017 e il 2018 ed ha riguardato le facciate ed il campanile: è stata eseguita la pulitura, il consolidamento e l’integrazione di intonaci, nonché il trattamento conservativo di bolzoni e parti metalliche. Una particolare attenzione si è dedicata al prospetto principale, con l’intonacatura della parte in pietra a vista attorno all’ingresso (non originaria) e la sua tinteggiatura, differenziando la cornice che ne delimita la forma.
APPROFONDIMENTI