Il contributo a valere sui fondi 8XMille erogato dall’Ufficio Nazionale Beni Culturali Edilizia di Culto alle parrocchie consente non solo di restaurare gli edifici di culto, le canoniche, le opere parrocchiali (o di edificarne di nuove, dove occorre) ma pure di restituire funzionalità agli organi a canne che, da secoli, sono “la voce” delle nostre chiese.
Come ha avuto modo di ricordare il nostro Vescovo nella sua ultima lettera pastorale intitolata Rinnoviamo lo stupore per la bellezza della liturgia : “La musica ed il canto liturgici sono necessaria e integrante dell’azione liturgia: contribuiscono all’epifania e alla riattualizzazione del Mistero pasquale. Ricordo vivamente l’indicazione autorevole del Concilio, che prescrive che «nella Chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti (…)
Ricordiamoci che «l’organo, da sempre e con buona ragione, viene qualificato come il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione e – come poco fa è stato detto – dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani, dalla gioia alla tristezza, dalla lode fino al lamento. Inoltre, trascendendo come ogni musica di qualità la sfera semplicemente umana, rimanda al divino. La grande varietà dei timbri dell’organo, dal piano fino al fortissimo travolgente, ne fa uno strumento superiore a tutti gli altri. Esso è in grado di dare risonanza a tutti gli ambiti dell’esistenza umana. Le molteplici possibilità dell’organo ci ricordano in qualche modo l’immensità e la magnificenza di Dio.”
LO STRUMENTO
Tra i numerosi organi restaurati in questi anni con il contributo dell’8XMille presentiamo lo strumento realizzato dalla ditta Paolo Mentasti e figlio nel 1877, conservato nell’Oratorio della Santissima Trinità detto dei Rossi, a Taggia. L’edificio, consacrato nel 1690, fu edificato dalla locale confraternita della Santissima Trinità comunemente denominata dei Rossi dal colore della cappa che contraddistingueva i confratelli i quali operavano nel contesto cittadino occupandosi in special modo del suffragio delle anime degli iscritti e dell’assistenza, avendo costituito un apposito locale nel corpo di fabbrica accanto alla chiesa, di cui potevano disporre i pellegrini in viaggio per Roma e dove trovavano rifugio i convalescenti appena dimessi dall’ospedale. Questo ritrovo dei pellegrini ed ambulatorio era dedicato a Sant’Orsola e fu completato nel 1604, come testimonia la data scritta incisa sul portale. La dotazione dell’Oratorio è di straordinario valore.
Lo strumento, collocato sulla cantoria, sopra l’ingresso principale, è il classico organo di stampo tardo ottocentesco, inserito in cassa lignea: consta di ben 991 canne (delle quali 88 in legno) e risulta ben integrato nel contesto decorativo dell’Oratorio. Nel corso del suo utilizzo non sembrano esserci stati interventi di grossa entità che abbiano comportato modifiche o asportazioni di file di canne : è documentato solo la riparazione eseguita dall’organaro Lorenzo Paoli fu Michel’Angelo, attivo a Chiavari (1820-1904), dovuto ai danni subiti dall’edificio durante il terremoto del 1887; i registri accessori (campanelli, gran cassa ecc.), alcuni registri ad ancia ed i registri di Cornetto, che durante la riforma ceciliana iniziata alla fine del XIX° secolo venivano eliminati, sono ancora presenti e funzionanti incrementando notevolmente il valore storico dello strumento.Allo stato attuale degli studi, probabilmente lo strumento di Taggia è l’unico costruito da Paolo Mentasti in Liguria conservato nella conformazione originaria. Una particolarità insolita per gli organi costruiti dal Mentasti di quella datazione è la presenza della pedaliera con la prima ottava corta in quell’epoca sostituita da una, sempre a leggio con stessa estensione, ma dotata di prima ottava distesa. |
L’IMMAGINE SONORA
Ascoltiamo l’ Hinno Ave Maris Stella, ultimo dei quattro Hinni, raccolti nel Secondo Libro delle Toccate e Canzoni, pubblicato nel 1637, composti da Girolamo Frescobaldi (Ferrara, 1583-Roma, 1643), considerato tra i creatori del nuovo linguaggio musicale barocco, insieme ai contemporanei Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi. Il brano è articolato in quattro versi o variazioni tratte dall’omonimo inno gregoriano. Molto elegante lo sviluppo della polifonia, intercalando con estrema sapienza il modo gregoriano autentico e plagale.
(a cura di Andrea Verrando, Organista titolare della Cattedrale N. S. Assunta in Ventimiglia, consulente diocesano per la conservazione degli organi antichi)
L’INTERVENTO DI RESTAURO 8XMILLE
Le operazioni di restauro sono state condotte tra il 2019 e il 2020 ed hanno comportato il completo smontaggio della parte strumentale dell’organo e la sua catalogazione, che ha confermato che la quasi totalità del materiale fonico e delle componenti fossero le originali costruite da Mentasti nel 1877 e che gli interventi effettuati successivamente avevano avuto solo scopo manutentivo, a meno di un poco ortodosso intervento di accordatura eseguito schiacciando le estremità superiori delle canne di metallo anziché praticando la corretta accordatura “in tondo”. L’intero canneggio è stato riordinato rispettando le segnature originali al fine di ricomporre le file di canne secondo il registro di appartenenza. Successivamente, è stata operata la rimessa in forma per eliminare le ammaccature, la saldatura di squarci di accordatura e in alcuni casi l’integrazioni di lastra per portare la canne al corretto corista. Le canne di facciata presentavano parecchie ammaccature probabilmente anche a causa della lastra utilizzata da Mentasti che se da una parte risulta molto brillante e dal notevole impatto estetico appariva piuttosto malleabile e di spessore minimo. Le canne di legno invece erano in buono stato di conservazione e dopo un’accurata pulizia si è quindi optato per un trattamento antitarlo a scopo preventivo. Tutte le componenti sono state sottoposte a pulizia, trattamento antitarlo e ripristino funzionale nel pieno rispetto della conservazione dello strumento originario.
APPROFONDIMENTI