Si celebra oggi, 28 maggio, la solennità in onore della Vergine Maria nel Santuario dell’Acquasanta in Montalto con la processione che conduce la statua della Madonna dalla parrocchiale all’edificio tanto caro alla devozione degli abitanti del luogo, immerso nel bosco che circonda il paese. L’occasione ci è gradita per ricordare gli interventi realizzati anche qui grazie al contributo 8XMille: in particolare il restauro dell’organo Ammirati in cassa Grinda conservato nella chiesa parrocchiale, inaugurato proprio a maggio lo scorso anno.
Il SITO
Il Santuario dedicato alla Madonna dell’Acquasanta si trova a pochi chilometri dal paese di Montalto, quasi occultato dalla folta vegetazione che lo circonda: secondo la tradizione fu costruito nel XV secolo per onorare la Vergine che apparve ad un vecchio infermo, invitandolo a curarsi con l’acqua sgorgata miracolosamente da una fonte, oggi presente nel pozzo all’interno della struttura. Situato lungo l’antica via della transumanza, l’edificio subì numerosi rimaneggiamenti : secondo le fonti, agli originari affreschi del XVI secolo realizzati da Luca Cambiaso andarono sostituendosi, tra 1605 e 1608, quelli del triorese Gastaldi, nella nuova veste architettonica impressa all’edificio. Infine, nel 1887, a causa dei danni causati dal terremoto che devastò il Ponente ligure, l’edificio fu ricostruito definitivamente, con l’attuale facciata scenografica.
Della prima fase edilizia (XV-XVI secolo) la chiesa parrocchiale conserva l’immagine realizzata nel 1545-1546 dal pittore Emanuele Macario, originario di Pigna ed attivo nell’estremo Ponente ligure : si tratta di un dipinto che raffigura la Madonna in trono col Bambino Gesù attorniati da angeli musicanti. La chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista e San Giorgio si presenta nella sua veste Settecentesca ed accoglie anche importanti altri dipinti su tavola del XVI secolo, oltre a quello ora ricordato : il polittico di San Giorgio di Ludovico Brea (1516) da poco restaurato, il Martirio di Santo Stefano di Agostino da Casanova, il polittico con Madonna e Santi proveniente dall’Oratorio di San Vincenzo, la Resurrezione di Cristo di Luca Cambiaso (1563). Di grande interesse è pure la vicenda costruttiva dell’organo Ammirati in cassa Grinda, del 1810.
L’IMMAGINE
Due sono le immagini che ricordano la devozione mariana legata al Santuario, anche se dislocate in parrocchiale per motivi di sicurezza. La prima , sopra menzionata, rispecchia grosso modo quanto richiesto nel contratto di commissione rogato dal notaio Vincenzo Bestagno il 19 aprile 1545, con il quale i massari della chiesa “Sanctae Mariae loci montisalti” incaricavano il pittore Emanuele Macario da Pigna di eseguire in un anno un’ancona, alta sette palmi, larga sei, vengono specificato il soggetto : una Madonna con Bambino, due angeli che suonano strumenti musicali, ed un paesaggio che doveva evidenziare una sorgente, in ricordo dell’avvenuto miracolo (“Virduram et unam fontem acquae”). Al pittore era stato chiesto anche di “Reparare et adaptare figuras sancti Georgis et sancti Petri” ai due lati del quadro: le due figure di Santi, però, furono sostituite con due statue. Un cartiglio , alla base del trono, recita : SALVE SANCTA PARENS CELUM CUI MILITIAI OMNE/ (- – -) FEDES ALTA GLORIFICATA TRONO/ ETQUE NOS TANTIS IGITUR REGINA PERICLIS/ MITIS IN HUMANUM QUE GENUS ESSE SOLES/ CERNE NOSTROS GEMITUS (- – -) ET NOSTRA PIACULA SOLUE/ PROVIDA NOS NATO CONCILIA QUE TUO/ DEO DEIPARE(que?) VIRGINI EX PIJS ELEMOSINIS/ SACELUM HOC ERECTUM FUIT CURA ET OPERE/ V(- – -) D(- – -) P(- – -) ANTONIJ ADMIRATI CAPELANI (et) EGREGIORUM/ MASARIORUM BERTONI BESTAGNI AC BERTONI ADMIRATI/ OMNES DE MONTEALTO ANNO DOMINI 1546 .
L’altra immagine è la scultura processionale che rappresenta l’apparizione della Vergine Maria, riccamente abbigliata, al vecchio malato in ginocchio ai suoi piedi. Il gruppo viene portato in processione da alcuni abitanti del paese che indossano le mantelline azzurre dell’antica confraternita; il simulacro della Vergine viene rivestito con una mantella cui sono assicurati i monili ex voto.
L’INTERVENTO DI RESTAURO 8XMILLE
Lo scorso anno è stato inaugurato l’organo Ammirati in cassa Grinda realizzato nel 1810. Il restauro dello strumento ha da subito riservato notevoli sorprese e complessità, dato che la paternità “storica” dell’opera, assegnata tradizionalmente all’organaro Antoine Grinda (1762, Nizza– 9 luglio 1835 Perpignan) fu insieme al fratello Honoré (Nizza, 30 settembre 1754 – Prats-de-Mollo, il 15 giugno 1843) costruttore d’organi ufficiale del re di Sardegna nel XVIII secolo, operando principalmente nella Contea di Nizza, allora facente parte del Regno di Sardegna, per poi trasferire la loro attività nel Sud-Ovest della Francia. In realtà, sin da pochi decenni dopo la sua realizzazione, era stata completamente stravolta da un radicale intervento di ricostruzione dello strumento, condotto da Vincenzo Ammirati, costruttore d’organi, nativo di Montalto Ligure. Le motivazioni di un tale considerevole cambiamento restano ancora “misteriose”, ma non tolgono fascino allo strumento a noi pervenuto, comunque con ulteriori interpolazioni di materiale fonico che il paziente restauro ha eliminato a vantaggio di un equilibrato e filologico ripristino, non del perduto Grinda ma del ritrovato Ammirati, ovvero dello strumento assemblato da questo organaro, autore pure del più piccolo organo della parrocchiale di San Giacomo in Corte, Molini di Triora. La prassi seguita nell’identificazione dei vari interventi, anche quelli novecenteschi, è stata resa possibile da un’accurata indagine archivistica , di cui si attende la pubblicazione.
Mentre procede il recupero delle portelle dipinte, il restauro paziente e attento di tutto il materiale fonico congruo é stato portato a termine restituendo voce allo strumento dopo decenni di attesa.