In questi anni sono stati davvero numerosi gli interventi condotti anche a favore della comunità intemelia grazie ad una semplice firma apposta sul modulo allegato alla dichiarazione dei redditi, che ha consentito di destinare la quota dell’8XMille alla Chiesa Cattolica.
Tra i progetti di solidarietà, ci piace ricordare la realizzazione del Condominio solidale- Casa Moroni in via Chiappori, gestita con la collaborazione dell’organizzazione di Volontariato Caritas Intemelia, per l’accoglienza temporanea in favore di persone e famiglie indigenti, inaugurata nel 2019 dopo la completa ristrutturazione. E i tanti interventi di restauro condotti anche nelle frazioni come gli esterni della parrocchiale di San Bartolomeo a Latte, della chiesa di San Lorenzo a Verrandi, la riqualificazione dell’area presbiterale e della navata della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Bevera, il già ricordato intervento di recupero integrale (in fieri per gli interni) dell’oratorio di San Giovanni Battista e Santa Chiara, il restauro dell’organo Nicholson-Goll nella Chiesa parrocchiale San Secondo.
Nell‘immediato futuro saranno avviati i lavori di riqualificazione funzionale dell’ex Palazzo Vescovile, ora proprietà della Parrocchia Cattedrale, destinato ad accogliere la casa canonica e i locali di ministero pastorale, nel novero di un progetto globale di ristrutturazione di cui è stato realizzato il primo lotto relativo alle facciate.
E’ poi al vaglio dell’Ufficio Nazionale Beni Culturali Edilizia di Culto il progetto di restauro e revisione impianti dell’interno della Cattedrale Nostra Signora Assunta per l’assegnazione di un ulteriore contributo da parte della Cei sempre a valere sui fondi 8XMille.
Gli interventi trattati in questo mese di maggio sono solo una piccola parte di quelli effettivamente realizzati nel territorio diocesano: ci corre l’obbligo ricordare con gratitudine i parroci e le comunità che con grande sforzo li hanno resi possibili nonché le fondazioni bancarie, il Ministero per la Cultura, gli sponsor privati che hanno concorso economicamente alla quota eccedente il contributo CEI, così come le imprese edili e i tecnici coinvolti nel processo di progettazione ed esecuzione dei lavori.
Concludiamo il nostro pellegrinaggio in Cattedrale affidando il nostro lavoro e le nostre comunità alla Santa Vergine, invitando tutti a recarsi in preghiera nella chiesa matrice per pregare davanti all’immagine della Madonna con Bambino attribuita al pittore Barnaba da Modena, tra le più antiche icone presenti in Diocesi.
E’ ciò che resta di un polittico ligneo (il dipinto è stato trasferito su tela negli anni Sessanta a causa del grave deterioramento del supporto), che doveva trovarsi sull’altare maggiore della cattedrale attorno al terzo quarto del Trecento, epoca cui risale il manufatto. Il pittore era da tempo operativo a Genova e ben noto ed apprezzato poiché gli viene commissionata, tra le opere ancora oggi esistenti, la grande Madonna in trono del Museo Nazionale e Civico. di S. Matteo a Pisa, dipinta, come dichiara l’iscrizione, per i mercanti pisani.
La pala ventimigliese raffigura la Madonna con l’aureola decorata dalle parole “Ave Gratia Plena Dom..”, evidente richiamo all’Annunciazione e quasi un invito a rivolgersi ad essa con la preghiera che le è propria. Alla meditazione della Parola invita il Bambino Gesù, trattenuto dalle sue eleganti mani. Il Bambino è ritratto non come neonato ma , data la posa eretta e la folta capigliatura, un poco più grande d’età. Reca un cartiglio con l’incipit del cosiddetto Discorso della Montagna riportato dall’evangelista Matteo 5, 1-12. Vi si leggono chiaramente, in latino, le seguenti parole : “ Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli Beati i miti perché possiederanno la terra Beati coloro che piangono perché …”.
Al di là dell’indiscutibile eleganza stilistica, questo dipinto assolve davvero il compito di mediatrice affidato all’arte nel contesto liturgico, ispirando nell’osservatore una sincera partecipazione.