Tra il 5 e il 7 luglio, nella cornice del Convento di San Domenico di Taggia,
diciannove volontari del Servizio Civile Universale con Caritas Italiana hanno
riflettuto sui temi della pace ripercorrendo la storia che, dalle incarcerazioni
esemplari dei primi obiettori di coscienza, ha portato la legislazione ad offrire loro
questa importante opportunità di crescita.
Secondo Samuele (Caritas Intemelia) molti associano il convento a qualcosa di
distante dalla società, tuttavia loro si sono trovati in una realtà, gestita da tre
energici frati, “ideale” per accogliere loro e i relatori esterni: Susanna Bernoldi di
AIFO, Silvia Ferrari di MSF e Massimo Perego e Monia Gurdani, della Protezione
Civile e don Nuccio della parrocchia dei SS. Giacomo e Filippo che, in modo
diverso, hanno raccontato la ricerca della giustizia attraverso la non violenza.
Sono stati evidenziati alcuni dati, definiti “sconcertanti” da Luca e Diego (Ass.
Centro Ascolto Caritas Sanremo): l’Italia, come membro NATO, investe oltre 26
miliardi all’anno nel settore bellico. Nonostante le recenti chiusure abbiano causato
notevoli crisi in quasi tutti i settori, l’industria militare ha continuato la sua folle corsa
anche dove si “ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali” (art. 11 Cost.), trattando le armi al pari di un bene primario.
Argomenti che hanno trovato terreno fertile “in un clima di condivisione, curiosità,
amicizia e preghiera”, come l’ha definito Giulia (Caritas Intemelia) che, favorito
dall’incantevole bellezza del cielo stellato ammirato dal chiostro tardo gotico, ha
incoraggiato ulteriormente l’impegno quotidiano di questi giovani costruttori di pace.