I sacerdoti di “fresca” ordinazione si sono incontrati lo scorso lunedì 29 ottobre, in una Sanremo blindata come tutta la Liguria, dall’ormai ricorrente all’erta meteo per condividere, insieme al vescovo Antonio, le esperienze pastorali e la fraternità sacerdotale.
L’ultimo appuntamento di ogni mese vede la partecipazione, insieme agli ordinati dell’ultimo anno, anche dei confratelli che già da da alcuni anni vivono la loro esperienza sacerdotale in mezzo a noi.
Il vero significato di questi incontri, in realtà, è quello di stare insieme e la condivisione delle esperienze diventa motivo di conoscenza che non è legato neppure agli anni di sacerdozio. Si tratta infatti di sperimentare quella vita comune che è segno di un legame che, nelle diversità delle età e delle esperienze, costruisce – con i fedeli ed il vescovo – quella realtà che si chiama Chiesa.
Con questo spirito si sono affrontati temi diversi a partire dalla condivisione del cammino che il presbiterio diocesano sta facendo in vista dell’Assemblea del prossimo giugno e che vedrà i sacerdoti riflettere e riscoprire, se è il caso, il senso del loro essere chiamati per stare con Gesù e per annunciare il Vangelo là dove sono inviati.
E’ stata anche l’occasione per conoscere meglio don Adolfo Antonio Maulano, sacerdote del Mozambico, che svolge il suo ministero a Bordighera da circa un anno e che ha brevemente raccontato la sua esperienza di sacerdote.
Quando i neo-ordinati hanno risposto positivamente all’invito del vescovo di vedersi ogni lunedì per questa esperienza di formazione permanente certo sapevano che l’impegno non era da poco e forse, come chi scrive, hanno pensato a qualcosa di molto faticoso, proprio il lunedì mattina…
Non possiamo nascondere che richieda sacrificio dedicare alcune ore a questa esperienza che si svolge di solito al Carmelo di Sanremo oppure nelle diverse parrocchie affidate alla nostra cura pastorale; lo scorso lunedì eravamo a Pigna, oggi a Villa Levi, a Sanremo, la prossima settimana andremo a Badalucco); ma l’aspetto che più di tutto ripaga la fatica è lo stare insieme ed insieme crescere anche nell’amicizia personale. Un po’ come ai tempi del Seminario quando si è formato e sviluppato il sentirsi legati da vincoli che si radicano nella chiamata ricevuta dal Signore. Non so se qualcuno rimpianga quei giorni (soprattutto per la possibilità di avere una vita più “ordinata” e custodita di quella talvolta imprevedibile dell’ambiente parrocchiale); certo i Lunedì al Carmelo sono come quei giorni. A immagine dell’invito fatto agli Apostoli da Gesù: “Venite in disparte e riposatevi un poco”. Ora però il pranzo è finito; un saluto, un abbraccio.
Si torna a casa: fra la nostra gente.
Antonio Garibaldi