
Come annunciato il mese scorso attraverso il foglio informativo dell’Ufficio Beni Culturali, lunedì 14 aprile ha preso avvio l’atteso restauro della vetrata quattrocentesca del rosone, posto al centro della facciata della chiesa parrocchiale di San Michele in Pigna. Si tratta di una tra le più antiche vetrate istoriate conservate in Italia, ad oggi priva di uno specifico studio, eccettuato l’accento posto dallo storico dell’arte Fulvio Cervini nel saggio dedicato al rosone*.
L’intervento, caldeggiato dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Ventimiglia- San Remo e dal Comune di Pigna, ha trovato collocazione nella programmazione dei restauri finanziati interamente dal Ministero della Cultura, ed è stato accuratamente progettato – e sarà seguito – dai funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona, Arch. Carlotta Bottaro, Dottoressa Martina Avogadro, Dottoressa Francesca De Cupis, alle quali rivolgiamo un sincero ringraziamento per l’impegno profuso affinché si attivasse e realizzasse l’intera procedura.
La vetrata, testimonianza quasi sconosciuta e poco valorizzata dell’arte vetraria italiana del Quattrocento, reca le effigi dei dodici apostoli e dei segni zodiacali. Era stata oggetto del provvidenziale smontaggio e ricovero in sicurezza nel novembre 1944, salvataggio in extremis (poco dopo il paese sarà bombardato e la loggia attigua alla parrocchiale andrà distrutta), azione operata da Nino Lamboglia, indimenticato fondatore dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, allora in prima linea per la salvaguardia del patrimonio artistico locale.
Successivamente, alla conclusione del conflitto, l’allora Soprintendenza ai Monumenti della Liguria ne aveva commissionato il restauro alla ditta Veder Art di Milano, restituendola poi alla parrocchia.
L’intervento attuale è stato affidato alla ditta Sirecon S.R.L. di Venezia, che ha al suo attivo, tra i numerosi restauri condotti sul patrimonio architettonico e mobile, anche il recupero della vetrata nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, realizzata nel 1510 dal maestro vetraio muranese Giannantonio Laudis, su disegno di Bartolomeo Vivarini che fornì i cartoni nel 1473.
Grande soddisfazione ha espresso il parroco, Don Mirko Belloli, considerato anche che la comunità sta affrontando ben due attività di rilievo: oltre alla vetrata, continua anche il restauro della sacrestia cui si aggiungerà in ultimo anche quello dell’armadiatura settecentesca.
Ufficio Beni Culturali
* per approfondimenti, F. Cervini, Vox tonitrui tui in rota. Il rosone quattrocentesco di San Michele a Pigna in Intemelion n. 4, 1998, pp. 61-90