Dopo l’inizio solenne con il mandato agli operatori pastorali in San Siro da parte del vescovo Antonio Suetta nella concelebrazione di domenica 17 ottobre, il sinodo voluto da papa Francesco sta continuando nella sua fase diocesana con altri appuntamenti necessari a mettere in cantiere il lavoro che dovrà interessare le comunità parrocchiali e gli altri enti ed associazioni ecclesiali. Per questo il primo incontro di ripresa del percorso di formazione permanente del clero è stato voluto come un momento riservato a tale presentazione per i sacerdoti, i religiosi e i diaconi della diocesi.
L’appuntamento si è svolto giovedì 21 ottobre presso l’ex seminario di Bordighera. Dopo la preghiera dell’ora media presieduta dal vescovo, il vicario generale, monsignor Antonio Arnaldi ha accolto i presenti nel salone per illustrare il programma della mattinata e più in generale lo stile che si vuole cercare di mantenere nel percorso sinodale: “Non pensiamo di avere bacchette magiche che risolveranno tutti i problemi. Molti rimarranno, ma forse a qualcuno si potrà – incontrandoci e discutendo – pensare di proporre soluzione nella sintesi che dovremo inviare alla Santa Sede al termine del nostro lavoro. Di sicuro però questa è un’occasione per camminare insieme, diventare amici tra di noi e per questo vivere le difficoltà di questi tempi in un modo nuovo.”
La parola è quindi passata al canonico Angelo Di Lorenzo che ha introdotto il clero alla comprensione del Sinodo presentando il materiale organizzato a tal senso dalla segreteria centrale e messo a disposizione sul sito dell’evento: “E’ il papa che ci da il passo da tenere nel percorso quando ci ricorda che la sinodalità è il modo di essere chiesa oggi secondo la volontà di Dio in una dinamica di ascolto e di discernimento dello Spirito Santo. Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola “Sinodo”. Camminare insieme è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica. Il Sinodo dei Vescovi deve sempre più diventare uno strumento privilegiato di ascolto del Popolo di Dio”. La storia della Chiesa – ha concluso don Angelo citando la “Episcopalis Communio” – testimonia l’importanza del processo consultivo, per conoscere il parere dei Pastori e dei fedeli in ciò che riguarda il bene della Chiesa. È così di grande importanza che, anche nella preparazione delle Assemblee sinodali, riceva una speciale attenzione la consultazione delle Chiese particolari”.
Dopo un momento di pausa l’assemblea ha ripreso i suoi lavori con alcune comunicazioni del vescovo sulle celebrazioni liturgiche e l’intervento conclusivo di don Diego Basso che ha affiancato monsignor Arnaldi e don Di Lorenzo nella preparazione del percorso esecutivo. Il sacerdote ha illustrato le tappe successive che coinvolgeranno varie porzioni dei fedeli alla ricerca del campione più significativo e rappresentativo che dovrà rispondere alle domande su cui poi dovrà lavorare l’episcopato con il Papa. I vescovi – cita don Basso – ci ricordano che lo scopo del Sinodo e quindi di questa consultazione non è produrre documenti, ma “far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani”.
Per questo tutti saremo chiamati a fare memoria del modo in cui lo Spirito ha guidato il cammino della Chiesa nella storia, di vivere un processo ecclesiale che implichi la partecipazione e l’inclusione di tutti, di riconoscere e apprezzare la ricchezza dei doni e dei carismi e sperimentando l’esercizio della responsabilità.