Questa mattina alle ore 11, nel santuario di Nostra Signora di Lampedusa a Castellaro, il nostro vescovo Antonio Suetta celebrerà la festa del ringraziamento insieme con gli aderenti a Coldiretti.
Lo scorso 10 novembre si era celebrata, in tutte le parrocchie della diocesi, la giornata dedicata alla lode a Dio per il dono dei frutti della terra, promossa dall’ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana. Il tema era: «Dalla terra e dal lavoro: pane per la vita». Questa iniziativa ci permette di riflettere con uno sguardo di fede sulla bontà del creato, che ha origine da Dio e che è custodito dalla sua mano provvidente e da quella laboriosa di ogni uomo di buona volontà.
Per approfondire i temi legati al lavoro agricolo nella nostra terra, ho intervistato Gianluca Boeri, presidente della federazione regionale della Coldiretti, che ha voluto dedicare tempo prezioso ai nostri lettori.
Presidente Boeri, in poche battute, che cos’è la Coldiretti e di che cosa si occupa?
La Coldiretti è un’organizzazione sindacale di rappresentanza delle persone e delle imprese che operano in agricoltura, nel settore ittico, nelle attività connesse e nell’agroalimentare. Conta un milione e settecento mila iscritti, ponendosi, grazie agli aderenti, come prima organizzazione di rappresentanza in Italia ed in Europa.
Quali sono le finalità e i valori che ispirano la sua confederazione?
Coldiretti ispira la propria azione alla storia e ai princìpi della scuola cristiano–sociale. La dottrina della Chiesa in questo ambito ci spinge ad accogliere e a valorizzare nel nostro impegno alcuni valori fondamentali, quali la persona umana, il bene comune, la solidarietà e la sussidiarietà. La concezione cristiana della famiglia e del lavoro sono al centro dei nostri obiettivi e del nostro impegno.
Quali attività proponete ai vostri aderenti, per formarli alla dottrina sociale della Chiesa?
Abbiamo un consigliere ecclesiastico, don Italo Arrigoni, sempre presente alle nostre iniziative, con il quale è possibile un confronto sui temi e le difficoltà dei lavoratori che rappresentiamo. Si è svolto da poco nel comune di Millesimo, in val Bormida, l’annuale appuntamento dei pensionati di Coldiretti Liguria, che dalle quattro province si sono riuniti per una giornata di festa, dove sono anche state affrontate le tematiche legate al mondo degli anziani. Un’iniziativa semplice, che nasce dalla fede popolare. L’incontro di oggi, che ci vedrà raccolti nel santuario della Madonna di Lampedusa, a Castellaro, insieme con il nostro vescovo, si pone proprio nel solco di programmare eventi semplici, che siano espressione genuina della capillarità con cui è diffusa la nostra confederazione.
In che cosa consiste la festa del ringraziamento?
La festa del ringraziamento è un momento molto sentito dai nostri rappresentati, che offrono durante la celebrazione dell’eucaristia, le primizie dei loro prodotti. I doni che saranno portati all’offertorio sono i segni dell’offerta delle fatiche e delle speranze che ognuno compie nell’adempiere al proprio lavoro.
Un’ultima domanda. Quali sono le sfide per chi oggi vuole vivere del lavoro agricolo?
Nello scorso luglio, abbiamo lanciato nove proposte per un buon governo del territorio: la valorizzazione dell’oliva taggiasca, il sostegno ai consorzi di bonifica, il recupero delle terre incolte, la revisione degli estimi catastali, la revisione della Tari per le attività agrituristiche, la tutela della fauna selvatica, la cura del verde pubblico a chilometro zero, il rinnovo delle mense pubbliche e l’incremento dei mercati coperti «Campagna Amica». La coltivazione delle terre ne permette il miglioramento delle condizioni idrogeologiche.
Ferruccio Bortolotto