Diocesi Ventimiglia – Sanremo

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PerCorso: Itinerario Giubilare a Sanremo

Laici Vescovo

Il ritiro per i politici

15 Giugno 2019

La diocesi di Ventimiglia – San Remo, nell’ultimo quinquennio, ha ripreso i temi della dottrina sociale della Chiesa, curando in particolare, accanto all’aspetto catechetico e formativo, anche quello più missionario del dialogo e del confronto. Lo ha fatto dando vita ad un itinerario formativo, denominato «PerCorso», che con cadenza mensile ospita relatori di diversa estrazione, per proporre ai partecipanti l’ascolto di testimonianze, l’acquisizione di informazioni su molteplici questioni di attualità sociale e politica e favorire il dibattito.

Nel corso di questi cinque anni, assolutamente interessanti sono state le tematiche oggetto di approfondimento da parte dei numerosi relatori. Tra le finalità vi è anche quella, non ancora realizzata, di ridare vita in diocesi a una vera e propria scuola di politica, impostata sui valori e sui principi della tradizione cattolica espressi e contenuti nel «Magistero sociale della Chiesa». Nella prospettiva di tale intendimento è stato promosso un incontro denominato «Ritiro per politici, amministratori e uomini delle istituzioni». Il termine «ritiro» indica la volontà concreta di un approccio particolare e più completo rispetto alla semplice conferenza, in quanto vuole favorire una dimensione di attenzione spirituale e religiosa, un approccio più diretto con l’istituzione ecclesiale ed anche una dimensione fraterna e comunionale, suscitata dalla preghiera.

Lo scorso 11 giugno, nella cornice dello splendido ex convento domenicano di Taggia si è svolta la terza edizione del «ritiro», su convocazione del vescovo diocesano, con la partecipazione del presidente dottor Riccardo Turrini Vita, direttore generale della formazione del Ministero della Giustizia, in qualità di relatore. Poiché il ritiro si pone a conclusione dell’itinerario spirituale/formativo annuale, il tema affidato al relatore è stato tratto dalla lettera enciclica «Rerum Novarum» (1891) di Leone XIII, che era stata presentata complessivamente nel primo incontro del mese di ottobre, dal vescovo, sotto il profilo teologico e dal professore Vittorio Lanteri Laura per quanto riguarda la prospettiva storica. Il titolo della conferenza presentata dal dottor Riccardo Turrini è stato dunque «La carità, regina della virtù sociali». «Papa Pecci, dopo una lunga trattazione delle esigenze di giustizia nelle società e fra gli uomini, ricorda che la carità esercita la regalità fra le altre virtù e dunque anche su quelle che si definiscono sociali».

La relazione, di livello decisamente elevato, ha condotto gli uditori a fissare l’attenzione sui fondamenti, soprattutto filosofici, di tale assunto. «La parola carità per il vero ha certo un suono confessionale (anche in Cicerone, però, si trova la formula «naturalis caritas») ma è stata ampliata nella poetica espressione «civiltà dell’amore» cara a Paolo VI». Con opportuni e puntuali riferimenti alla filosofia greca (Platone e Aristotele) e alla tradizione giuridica romana (Cicerone), l’oratore ha condotto i partecipanti a riconoscere nelle affermazioni patristiche e magisteriali una mirabile sintesi fondata su una buona antropologia e soprattutto manifestante un’interessante e reciproco collegamento tra la prospettiva di una profonda consistenza razionale e un genuino approccio teologico. «L’oscuramento della conoscenza e del riconoscimento della stessa legge naturale, cioè delle semplici realtà ordinate della natura umana, è giunta a tal punto che ovvietà quali l’umanità di bimbo concepito o la struttura del matrimonio siano considerate affermazioni confessionali. Il linguaggio e la razionalità precristiana, quando confermata dalla superiore luce della Rivelazione, sono dunque una grande risorsa argomentativa».

«La dottrina sociale della Chiesa – ha continuato il relatore citando la «Caritas in Veritate» di Benedetto XVI – è «annuncio della verità dell’amore di Cristo nella società. Tale dottrina è servizio della carità, ma nella verità….verità di fede e della ragione, nella distinzione e insieme nella sinergia dei due ambiti cognitivi. Lo sviluppo, il benessere sociale, un’adeguata soluzione dei gravi problemi socio–economici che affliggono l’umanità hanno bisogno di questa verità». Sviluppati con metodo fortemente speculativo, temi come il bene comune, la felicità, la legge e la giustizia hanno catturato l’attenzione dei presenti, stimolandoli a preziose riflessioni, espresse poi anche nei quesiti posti al relatore, e soprattutto hanno concorso a sortire l’effetto desiderato di avviare un percorso formativo qualificato di politica, esternando l’interesse e l’intenzione a continuare nell’organizzazione di iniziative similari, invitando possibilmente anche altre persone.

L’incontro è culminato con la Messa celebrata dal vescovo, che nell’omelia, commentando la figura dell’apostolo Barnaba, ha esortato ad uno sguardo positivo, sereno e fiducioso verso il cammino dell’umanità nella storia e alla rimozione degli idoli dell’efficientismo, dei mezzi materiali e dell’ansia.

La serata si è piacevolmente conclusa con una cena nel chiostro del convento, condivisa tra i partecipanti, in un clima di festosa amicizia e rallegrata dal coro «Voci e note sotto le stelle» di Borghetto San Nicolò, invitato per l’animazione liturgica.

di Sueli Fornoni

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