Beato Tommaso Reggio: a me era conosciuto solo come Vescovo di Ventimiglia nel 1880 circa e fondatore della Congregazione religiosa delle Suore di Santa Marta. A duecento anni dalla nascita la Chiesa di Ventimiglia San Remo lo ha ricordato ieri, quando Mons. Vescovo, accompagnato da seminaristi, suore e fedeli, si è recata a Genova per celebrarne la memoria. Ciò mi ha stimolato ad acquisire informazioni dettagliate sulla figura del beato, e ho scoperto un Servo poliedrico, che ha operato con ritmi quasi insostenibili, “Mai stanco per Dio” è intitolata la sua biografia. Lo spazio non consente una esposizione particolareggiata della sua intensissima vita, ma cito alcune attività: neo-sacerdote si dedicava al catechismo “notturno”, insegnando agli operai prima che si recassero al lavoro.
Era un uomo “avanti”, un prete moderno per l’epoca, con le idee molto chiare sui compiti ecclesiastici, in un periodo storico molto difficile, nel quale regnava molta confusione a causa degli eventi politici avversi. “È necessario che io sia santo, costi quel che costi” scrisse e ricercava la perfezione nel quotidiano. Per questo seppe guadagnare anche la stima degli avversari politici. Attento ai problemi del tempo, sosteneva un impegno dei laici, anche donne, nell’apostolato. Era confessore, direttore spirituale di vari istituti, predicatore ricercato, docente, direttore di giornale, fondatore della congregazione sopra menzionata, animatore delle più varie iniziative di carità. Doveroso, quindi, che le Suore di Santa Marta abbiano chiesto un pellegrinaggio a Carignano, nella Basilica di S. Maria Assunta della quale il beato fu Abate mitrato, e dove è stata celebrata la Santa Messa, e alla tomba, custodita nella Casa Madre delle suore a Righi, alla quale hanno reso omaggio nel pomeriggio.