Sono trascorsi vent’anni da quando Don GianPietro ci ha lasciato per raggiungere il Paradiso, “il Regno di Dio” come lui amava definirlo; spesso ci parlava della comunione dei Santi e si illuminava pensando alla gioia dell’incontro con Gesù e ci raccomandava di viverlo già nel nostro mondo, cercandolo con frequenza nell’Eucaristia
Tutti noi che lo abbiamo conosciuto, amato e condiviso un pezzo del cammino della nostra vita lo consideriamo sul gradino più alto della santità, lui che in vita già era da tanti affettuosamente chiamato Beato Bianchetti.
Ogni volta che si trascorreva del tempo insieme, era tempo speso da parte sua per trasmettere il desiderio di Dio. Non c’era un confine tra l’uomo e il sacerdote perché le due anime avevano incontrato il Creatore e a lui si erano consegnate, per sempre. Il mistero della fede si faceva sempre più vicino, sempre più alla portata di chiunque. Non era capace di stare vicino a qualcuno senza obbligarlo ad interrogarsi profondamente sulla sua vita: ci ha insegnato a vivere ogni scelta alla luce della fede, senza ipocrisia, nella verità.
Adesso è quotidiano rivolgerci a lui nella preghiera; sentirlo vicino in quella “comunione dei santi” di cui tante volte ci ha parlato per chiedergli intercessioni, sostegno e conforto nelle difficoltà personali, famigliari, comunitarie e associative perché, ne siamo sicuri, dal cielo è il nostro “Assistente celeste” che segue tutta l’AC senza distinzioni fra Settori o archi di età.
Domenica 13 ottobre alle ore 16, nel salone parrocchiale di S. Maria degli Angeli di Sanremo, don Nuccio ci aiuterà a ricordare la figura di questo straordinario sacerdote, che continua ancora oggi a ispirare i tanti che lo hanno conosciuto.
L’iniziativa si colloca tra i momenti che l’ACI della parrocchia ha organizzato per celebrare i 100 anni di presenza continuativa nella comunità. Dopo il ricordo di don Gian Pietro, l’incontro continuerà con una riflessione da parte dell’Assistente nazionale del settore adulti dell’ACI don Fabrizio De Toni che ha come titolo “Per una grammatica della preghiera”.
Graziella Raffa