Domenica scorsa alle 18, nella chiesa di San Rocco a Vallecrosia, il vescovo Suetta ha celebrato una Santa Messa in suffragio di monsignor Francesco Palmero.
Sono infatti trascorsi cinquant’anni dal 7 aprile 1968, domenica delle Palme, giorno in cui don Palmero, fino a quel momento parroco di Perinaldo, iniziò il suo ministero pastorale come primo parroco della neonata parrocchia di San Rocco in Vallecrosia, eretta per decreto del vescovo Angelo Raimondo Verardo il 17 gennaio dello stesso anno.
Ricorre anche in questi giorni il quinto anniversario della morte di monsignor Palmero, avvenuta il 31 marzo 2013, alle prime luci della domenica di Pasqua.
Un busto che rappresenta il suo volto sorridente campeggia nella piazza a lui dedicata, in mezzo a due edifici che sono frutto del suo impegno nel rendere concreti l’amore per Dio e per i fratelli: la chiesa nuova di San Rocco, inaugurata nel 1986 e Casa Rachele, la residenza protetta per anziani sorta nel 1997.
Oltre che nelle opere, il ricordo di monsignor Palmero è sicuramente oggi ancora vivo soprattutto nella memoria delle molte persone che il presule ha incontrato nei suoi sessant’anni di ministero sacerdotale.
Rimangono indelebili in ognuno la sua giovialità, la sua ironia, la gioia nello stare insieme e nel fare festa unite a profonda umiltà e ad un’attenzione puntuale verso le persone amiche, alle quali voleva essere vicino in tutti i passaggi fondamentali della vita.
Uno stile che ha caratterizzato il suo ministero come parroco a Vallecrosia, Perinaldo, Seborga, ma anche in molti servizi che ha reso nella nostra diocesi.
Il suo impegno instancabile a servizio dei parroci e delle comunità da direttore dell’ufficio amministrativo ed economo diocesano, dei pellegrini, dei più deboli ed in particolare delle centinaia di ammalati che ha accompagnato alla grotta di Lourdes di cui è stato nominato cappellano d’onore.
Le sue apprezzate qualità di predicatore lo portavano in giro per tutta la diocesi in occasione delle feste patronali e la sua dedizione alla valorizzazione del territorio è stata testimoniata nella sua opera all’Istituto Internazionale di Studi Liguri.
Un «pastore con l’odore delle pecore», usando le parole di papa Francesco, che aveva fatto della fede e del sorriso i due pilastri della sua vita. La celebrazione di domenica sera è inserita nel calendario di iniziative per l’anno giubilare che la parrocchia sta vivendo per il cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione e che proseguirà fino a gennaio 2019.
In occasione di questa ricorrenza la Penitenzieria Apostolica ha concesso il dono dell’indulgenza plenaria, secondo le solite condizioni, per coloro che sosteranno in preghiera nella chiesa nuova o la nella chiesa antica di San Rocco.
SIMONE PEROTTO