E’ ripreso martedì 17 ottobre presso villa Giovanna d’Arco a Sanremo il ciclo di conferenze culturali “PerCorso” che l’ufficio comunicazioni sociali e l’ufficio problemi sociali e del lavoro organizzano, con il desiderio di invitare alla riflessione sui temi di attualità che richiedono l’agire responsabile della comunità cristiana. Tante le novità di quest’anno a partire dal cambio di serata, il martedì appunto, al filo rosso che legherà tutti gli incontri a cadenza mensile e che è stato illustrato dal vescovo Antonio Suetta: la “lettera Diogneto”, testo patristico anonimo che ispira il titolo per tutte le conferenze e ne ripropone il significato: “uomini nuovi, i cristiani in confronto con il mondo”.
Perchè la più importante novità è data dal desiderio espresso da Suetta della trasformazione dell’iniziativa in una scuola di formazione alla politica, intesa come l’impegno attivo e fedele al Vangelo dei cristiani laici per trasformare al meglio il nostro tempo. “Ho sempre voluto che nel manifesto di questa iniziativa ci fosse la mappa della Gerusalemme antica, per indicare la città, il luogo dell’apostolato attivo del credente” – ha esordito il vescovo davanti al numeroso pubblico intervenuto: “come vescovo mi sento in dovere di essere maestro della fede: e tutte le tematiche che questo ciclo di incontri toccherà durante l’anno non sono marginali a questo ma, proprio per voi laici, come ci ricorda il Concilio Vaticano II, trattano di essere fedeli alla vostra vocazione che nello specifico è proprio quella dell’animazione per il Regno delle realtà terrene in cui vive”.
E’ stato poi don Ferruccio Bortolotto ad illustrare le tappe dei mesi successivi che spazieranno dall’interpretazione dell’informazione al dibattito sulla vita.
Ulteriore novità annunciata è l’organizzazione per il mese di marzo di un ritiro spirituale tenuto dal vescovo stesso. Che ha continuato presentando una sintesi del testo “a Diogneto” per inquadrare il cammino che si vuole proporre ai partecipanti: “nonostante sia stato scritto in un contesto culturale molto diverso, ci troviamo davanti ad un documento di grande attualità. Che racconta un quadro accogliente e multi culturale, dove si mettono insieme filosofie e culti religiosi e dove il cristianesimo conta pochissimo. Eppure proprio contro di loro si muove una persecuzione spietata.
Oggi come allora pare che tutti abbiano il diritto di dire quello che vogliono, a parte il cristiano che se invece parla è tacciato di ingerenza o integralismo e – sottolinea Suetta – perchè è evidente la loro libertà, soprattutto nel confronto dell’adorazione degli idoli a cui sempre gli uomini si fermano, incapaci di riconoscere oltre le creature la magnificenza del creatore”.
In questa società relativista e avversa si colloca il bisogno della formazione all’impegno civile dei cristiani che “PerCorso” vorrebbe sostenere.