Una celebrazione della comunione tra le chiese nell’unica Chiesa: questo lo spirito con cui i vescovi, i sacerdoti e i diaconi delle diocesi di Ventimiglia – San Remo, Nizza e del Principato di Monaco hanno vissuto il tradizionale incontro che una volta all’anno li raccoglie per un momento di formazione, fraternità e preghiera. Ospiti questa volta della parrocchia di sant’Agostino in Ventimiglia, martedì 15 maggio il clero delle tre diocesi si è trovato insieme anzitutto per accrescere la reciproca conoscenza personale e delle prassi pastorali, per discutere i problemi che oltre le sfumature culturali la società secolarizzata pone a tutte le comunità cristiane. Argomento della riflessione è stata la presentazione delle prassi con cui i fedeli sono preparati agli sacramenti dell’iniziazione cristiana e alla pastorale del lutto.
Don Marco Reali ha guidato la meditazione iniziale in italiano e in francese illustrando alcuni punti chiave della situazione odierna: «amministrare un sacramento oggi rappresenta una sfida non semplice – ha esordito don Reali – L’utilitarismo, che è diventato lo stile di vita dominante della cultura contemporanea, ci ha portato a considerare il sacramento non come un vertice e un inizio di un percorso di fede, ma come se il sacramento fosse un prodotto da richiedere ad un’agenzia del sacro.» A questa mentalità occorre reagire con fedeltà alla dottrina e amore per le anime: «Diventa determinante l’accoglienza della persona che deve comprendere il significato del Sacramento, e instaurare così una relazione che possa permettere lo sviluppo di questo percorso di fede. La persona, che speriamo possa considerarsi anche credente, vorrebbe trovare un servizio pronto da realizzare. Il sacerdote invece non deve cadere nel tranello di volere accondiscendere, e deve individuare la migliore strategia per ritrovare il senso della richiesta fatta di poter celebrare tale sacramento.» E oltre i sacramenti anche il funerale in chiesa, che oggi viene sempre più sostituito – specie in Francia – da rituali alternativi non va abbandonato alla cura esclusiva delle agenzie funebri: «molte persone che sono presenti all’interno della celebrazione, non essendo abituati a frequentare la chiesa, non sono in grado di rispondere al rito. Al di là dell’imbarazzo generale, per cui il sacerdote sembra essere solo nella celebrazione, pur nella consapevolezza del dolore dei familiari, occorre una migliore formazione delle persone sul senso del rito, affinché possano rendersi più presenti e consapevoli, ed essere aiutate a vivere il saluto finale verso il proprio congiunto.»
Al termine della relazione i sacerdoti si sono confrontati in gruppi raccontando le proprie esperienze e difficoltà. Quindi presso la chiesa parrocchiale, con partenza in solenne processione dal caratteristico chiostro, si è svolta la concelebrazione presieduta dal vescovo diocesano Antonio Suetta con il vescovo di Nizza, mons. André Marceau, e di Monaco, mons. Bernard Barsi; presente inoltre mons. Luigi Pezzuto, nunzio apostolico nel Principato di Monaco.
Al termine della funzione si è svolto il pranzo fraterno che è stato preparato dai volontari della parrocchia di sant’Agostino. Un momento particolare, segno della concreta collaborazione delle tre diocesi confinanti, è stato l’annuncio congiunto da parte di mons. Suetta e di mons. Barsi per comunicare l’inizio a partire dal primo settembre della collaborazione per cinque anni di don Claudio Fasulo, vice parroco a San Siro in San Remo, come incaricato per la pastorale giovanile nella diocesi del principato e la firma davanti al clero della convenzione che invia per questo nuovo incarico il giovane sacerdote.