Lunedì 22 gennaio alle 20,45, presso la chiesa evangelica luterana di Sanremo, si è svolta la celebrazione ecumenica della Parola di Dio, nell’ambito delle iniziative organizzate in diocesi per la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
Al centro della serata di preghiera il tema biblico «Potente è la tua mano, Signore (Esodo 15,6)».
In spirito di comunione fraterna, hanno partecipato all’iniziativa i responsabili delle chiese cristiane della nostra città: il pastore Jonathan Terino della chiesa evangelica valdese di Sanremo e Bordighera, Elisabeth Kruse della chiesa evangelica luterana in Italia, Elisabeth Cordone della comunità anglicana di Sanremo e Bordighera, padre Denis Baykov della chiesa ortodossa russa, padre Claudiu Mihai della chiesa ortodossa romena e monsignor Umberto Toffani in rappresentanza del vescovo e della comunità cattolica.
Durante il canto d’ingresso, i celebranti sono entrati portando solennemente la Bibbia, che è stata collocata al centro dell’area di culto. Durante il saluto introduttivo è stato sottolineato che il materiale per la settimana di preghiera di quest’anno è stato preparato dalle chiese dei Caraibi.
La storia del cristianesimo in quella regione contiene un paradosso. Da una parte, infatti, la Bibbia fu utilizzata dai colonizzatori per giustificare la loro opera di assoggettamento degli indigeni, insieme ad altri che furono condotti dall’Africa,
dall’India e dalla Cina.
Molte persone furono sterminate, ridotte in catene, schiavizzate, o furono costrette a ingiuste condizioni di lavoro.
Dall’altra parte, però, la Bibbia divenne una fonte di consolazione e di liberazione nelle mani di coloro che soffrivano in mano ai colonizzatori.
Oggi la Bibbia continua ad essere fonte di consolazione e di liberazione, e ispira molti cristiani nei Caraibi a farsi carico delle condizioni che oggi minano la dignità umana e la qualità della vita. Mentre la catena di ferro della La chiesa luterana schiavitù viene fatta cadere, nasce un nuovo vincolo di amore e di comunione nella famiglia umana, che esprime l’unità per cui le nostre chiese pregano. Durante le successive preghiere di riconciliazione, tre membri dell’assemblea si sono fatti avanti, portando ciascuno una catena.