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Vescovo

La Lectio Divina pensando ai novelli sacerdoti

13 Gennaio 2018

Èstata la chiamata del fanciullo Samuele, raccontata nella Bibbia, dal libro omonimo nei primi tre capitoli, il quadro spirituale di riflessione e preghiera della serata di venerdì 12 gennaio presso l’oratorio dell’Immacolata a Sanremo con la lectio divina mensile predicata dal vescovo Antonio Suetta e animata dalla comunità del seminario.

Un clima di festa ha caratterizzato l’incontro per l’imminenza delle ordinazioni sacerdotali e la presenza dei giovani ordinandi la cui gioia evidente ha suscitato la fraterna vicinanza e la preghiera dei numerosi partecipanti.
Le ordinazioni presbiterali di don Thomas, don Antonio e don Martin sono state anche al centro del pensiero di meditazione offerto dal vescovo.

«Samuele non lascia andare a vuoto neppure una delle parole che riceve dal Signore – ha sottolineato Suetta – e così è stato fedele alla sua vocazione, è riuscito nel compito che Dio gli ha affidato. La chiamata divina si rivolge a questo fanciullo in un momento storico di cambiamenti epocali, come quello che stiamo vivendo noi in questi tempi. Israele è un popolo frammentato di tribù che si mette sotto la guida dei Giudici, figure carismatiche che Dio suscita tra di loro nel momento del bisogno. Si sente diviso in se stesso e in inferiorità verso gli altri popoli che hanno re e corti. E come al solito il Signore dà al popolo la risposta meno evidente secondo le logiche del mondo: questa volta nella vocazione di un fanciullo inerme». Lo stile di Dio è appunto quello di servirsi di strumenti poveri, umili e semplici.

«Dio sceglie la povertà, come il tempo di Natale che abbiamo appena celebrato ha ben evidenziato – ha continuato il vescovo – sono infatti i pagani che, non capaci di riconoscere la grandezza di Dio nei costanti segni che circondano l’uomo, si sono persi in astratti ragionamenti. Dio invece continua a seguire il popolo e a suscitare profeti in esso. Qui vediamo la stanchezza di Eli, vecchio e con figli distanti da Dio, che farebbe pensare alla fine di una missione senza frutto: la storia di Eli si unisce a quella di Samuele, che cieco e con i figli puniti per la loro cattiveria, avrà la sua discendenza in quella del nuovo figlio che gli è messo a fianco e che continuerà con fede la sua missione».

La preghiera suggerita da Suetta per gli ordinandi è stata proprio quella di essere la continuazione del ministero sacerdotale, mettendo la propria piccolezza nelle mani di Dio.

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