“Ogni grande opera d’arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l’eternità” ( Daniel Baremboim)
Al Santuario avrà inizio Domenica 5 agosto e si protrarrà fino alla prima Domenica di settembre un’interessante mostra fotografica dedicata all’intervento di restauro.
(Impresa appaltatrice: Matuzia srl, subappalto restauro: Devalle Raffaella; Direzione Lavori: Arch. Piero Gonella e Roberta Viero)
I lavori sono ancora in corso; le immagini esposte si riferiscono, principalmente, al recupero delle facciata principale, particolarmente significativa per l’apparato decorativo e per la complessità delle operazioni da compiere.
L’esposizione si pone come obiettivo la narrazione delle fasi salienti dell’intervento a livello operativo, ma anche di far apprezzare il discorso progettuale, di studio preliminare e di comprensione del monumento.
Sarà possibile vedere alcune immagini storiche e si illustreranno alcuni aspetti degli interventi di restauro precedenti. Nel percorso di conoscenza, il primo approccio concreto è rappresentato dai saggi stratigrafici, fondamentali per la corretta impostazione delle tinteggiature, non solo sulle facciate, ma anche sulla Croce e sul portone d’ingresso.
Da queste informazioni si è partiti per il recupero sia dal punto di vista conservativo, sia estetico dell’edificio, con lo studio delle cromie da proporre mediante bozzetti realizzati ad acquarello. Non saranno trascurati gli interventi conservativi e strutturali, come le imperniature e le iniezioni consolidanti, di grande importanza, così come le operazioni di pulitura delle sculture e del portale. Al di là degli aspetti prettamente tecnici, per forza di cose solo accennati, emerge il concetto di edificio come documento.
Conservare la materia originale, le decorazioni plastiche in stucco, il marmo delle sculture, le scritte devozionali storiche, significa custodire elementi della storia materiale che sono riflesso del patrimonio immateriale e spirituale del Santuario.
Per far sì che la “faccia” che osserviamo oggi possa davvero rivolgersi verso il futuro, riprendendo il concetto espresso nella citazione d’apertura.
Un incontro ravvicinato, quindi, per tutti coloro che non hanno potuto avere il privilegio di trovarsi accanto a queste opere testimonianze d’ingegno umano e di fede; un percorso pensato per incuriosire, affascinare, indurre qualche riflessione e forse, speriamo, emozionare.
Raffaella Devalle