Si è tenuta sabato sera scorso a Sanremo la veglia di Pentecoste. Alle 21 ci si è ritrovati nei giardini accanto alla chiesa che era delle Carmelitane e che ora è usata dalla comunità ortodossa romena. All’inizio è stato consegnato un piccolo braccialetto che al termine della veglia ognuno ha scambiato con il proprio, in segno di amicizia e di comunione. Quasi un pegno del dialogo che si è voluto e nello stesso tempo un impegno a continuarlo, giorno dopo giorno, come anelli di una sola catena, come parole di una sola canzone. «Fratelli insieme»: questo era il titolo dello schema di preghiera prepa- rato dalle diverse confessioni cristiane che hanno partecipato all’evento. «Un titolo forse insolito – ha sottolineato la guida dell’assemblea – che vuole esprimere lo spirito innovativo con cui vivere questa veglia. Per troppo tempo, con i fratelli delle altre Chiese cristiane, ci siamo guardati da lontano, con diffidenza o con sospetto, forse con il timore di perdere la nostra identità. Poi, piano piano, di certo spinti dallo Spirito Santo in persona, seguendo le parole e l’esempio dei nostri pastori, abbiamo sentito il desiderio di incontrarci, di conoscerci meglio. Una Chiesa con l’altra, ma anche un movimento o un’associazione con l’altra. In questa notte lo Spirito di Gesù, che raccoglie e unisce, vuole fare di noi una cosa sola, consapevoli di essere membra di un solo corpo, il Corpo di Cristo, e che in noi batte il suo cuore».
Al termine di un breve percorso ci si è quindi radunati nella chiesa concattedrale di San Siro, dopo aver dato testimonianza per le strade della città.
In chiesa sono stati eseguiti un inno della tradizione bizantina, la proclamazione delle letture bibliche, alcune preghiere della Chiesa Anglicana e la sequenza allo Spirito Santo.
Il vescovo ha richiamato alla necessità di invocare lo Spirito Santo e di impegnarci nel costruire unità all’interno della nostra Chiesa e con le altre Chiese cristiane.
La celebrazione si è conclusa con una semplice agape fraterna, che ha favorito il clima di amicizia e conoscenza.
Si è compiuto un piccolo passo in avanti verso il compimento delle parole profetiche del grande patriarca ecumenico Athenagoras I, che scrisse: «Giorno verrà, il sole salirà alto, gli angeli canteranno e danzeranno e noi tutti, vescovi e patriarchi, at- torno al papa, a celebrare nell’unico calice».