Immagina una Cei che abbia come tratto distintivo il dialogo. E i modelli, i punti di riferimento che ha nella mente sono il Concilio Vaticano II e poi il Sinodo dei vescovi. «Non servono decisioni precostituite», sostiene il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti. Martedì saranno cinque mesi dallo «scherzo» che papa Francesco gli ha fatto, come dice lo stesso Bassetti con quel suo spirito tutto fiorentino: averlo nominato alla guida dell’episcopato della Penisola a 75 anni dopo essere stato eletto dai vescovi all’interno della terna consegnata nelle mani di Bergoglio.