OMELIA NELLA NOTTE DI NATALE
Basilica Concattedrale di San Siro in Sanremo – 24.12.2024
Carissimi,
in questa notte santa, notte di luce, vegliando e camminando nella notte, siamo accorsi qui per ascoltare ancora una volta il più bello e lieto degli annunci possibili: Dio è venuto a salvarci.
È curioso che anche molte persone abitualmente indifferenti o distratte avvertano, questa notte, il bisogno e la spinta di venire in Chiesa. Perché?
Attratti da un amore gratuito, quasi ingenuo e disarmato.
Se si trattasse di accostarci alla nascita del Redentore in base alla bontà o alla coerenza della condotta allora in molti avremmo potuto tentennare, ma non è così e il nostro cuore lo avverte.
Gesù nasce per tutti e anche quando non accolto o riconosciuto il suo amore rimane disponibile, gioiosamente in attesa.
Egli è il salvatore. L’unico. In nessun altro c’è salvezza.
Il canto natalizio più bello e più popolare mette sulla nostra bocca questa stupita contemplazione: “Dolce amore del mio core, dove amor ti trasportò? O Gesù mio, perché tanto patir? Per amor mio!
perché tanto patir? Per amor mio!”.
È tipico di chi ama voler stare vicino all’amato e così la luce sfolgorante di questa notte ci fa comprendere che, al contrario di come potremmo talvolta pensare, la nostra povera condizione non è affatto ostacolo all’amore di Dio, ma ne diviene il luogo e lo strumento dell’incontro.
L’incanto di questa notte santa non è slancio irreale di desiderio, ma è storia: storia concreta dell’amore di Dio per noi.
La storicità del Vangelo a fondamento della solennità natalizia non è argomento di discussione accademica avulsa dalla vita, ma questione vitale per ciascuno di noi.
La nostra domanda innata di eternità e il nostro desiderio di compimento esigono una risposta vera, reale, che abbia delle ragioni. L’annuncio di questa notte racconta il vero, racconta l’avvenimento che ha cambiato il corso della storia e che ne ha definitivamente segnato il compimento.
La sosta davanti al presepe, il sincero ritorno al Sacramento del perdono, la santa Comunione eucaristica, l’esperienza fraterna della vita cristiana restituiscano a ciascuno di noi la grazia di un rinnovato inizio e la speranza sicura di ogni atteso bene.
Questa notte inizia anche il Giubileo, occasione di grazia e cammino di speranza; anche noi nella sincerità del cuore prendiamo la decisone dei pastori svegliati dal coro degli angeli: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere” (Lc 2, 15).
+ Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia – San Remo